Importante riconoscimento ottenuto dall’amministrazione comunale barese
BARI – Bari è “Città che legge”. L’amministrazione comunale ha infatti ottenuto un riconoscimento da CEPELL – Centro per il Libro e la Lettura che promuove e valorizza gli enti locali impegnati a svolgere con continuità sul proprio territorio delle politiche pubbliche di promozione della lettura per #Bari social book: luoghi sociali per leggere. L’iniziativa, promossa dal ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo d’intesa con l’ANCI, intende riconoscere e sostenere la crescita socio-culturale attraverso la diffusione della lettura come valore riconosciuto e condiviso, in grado di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva.
Bari, dunque, rientra tra i 363 Comuni italiani identificati con la qualifica di “Città che legge” dimostrando di avere come requisiti la presenza sul territorio comunale di più biblioteche di pubblica lettura, l’esistenza di un’iniziativa, di rassegne ed eventi in grado di mobilitare i lettori e attivare i non lettori, la presenza di una rete di librerie sul territorio, iniziative congiunte di promozione della lettura tra biblioteche, scuole, librerie e associazioni e la partecipazione di scuole, biblioteche e librerie del territorio comunale a uno dei progetti nazionali del Centro per il libro e la lettura.
“Per me è motivo di grande orgoglio ricvevere questo importante riconoscimento – commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico – perché viene premiato l’intenso lavoro collettivo di connessione svolto su e con il territorio da tanti operatori sociali, bibliotecari e librai e da tutti i partner che compongono la rete #Barisocialbook. Abbiamo dato vita a una esperienza significativa per la promozione della lettura come volano di inclusione sociale, sviluppo di cittadinanza attiva, crescita complessiva della comunità, che intendiamo portare avanti”.
L’esperienza della rete #Bari social book: luoghi sociali per leggere è promossa dal Comune di Bari – assessorato al Welfare e dall’Ufficio del Garante dei diritti dell’infanzia e adolescenza della Regione Puglia con oltre 80 realtà tra enti e istituzioni pubbliche e private, biblioteche, librerie, associazioni, soggetti non profit, strutture e servizi rivolti a minori e adulti, giovani e anziani.