“Occorre premiare i progetti migliori e puntare a una spesa di qualità”
BARI – “Dopo circa due anni dall’approvazione del PSR Puglia 2014-2020, e la pubblicazione di due bandi pubblici, di cui il primo a mio parere frettolosamente annullato con determina della AdG, la Regione Puglia ha comunicato, sia pur informalmente, ai GAL pugliesi l’esito dei lavori della Commissione istruttoria per assegnare ai territori rurali le esigue risorse finanziarie previste per la Misura 19 del PSR“.
Così in una nota Ernesto Abaterusso, presidente del gruppo consiliare Articolo 1 – MDP in Regione Puglia, che aggiuge: “Il budget di spesa, che assommava complessivamente a 145 mln di euro, è stato infatti ulteriormente ridotto, in quanto circa 17 mln sono stati assegnati al GAL Meridaunia per le aree interne e circa 8 mln sono stati destinati alla copertura degli interventi soggetti al trascinamento dalla passata programmazione 2007-2013.
Si è appreso quindi che è volontà dell’Assessorato spalmare queste somme in modo salomonico a tutte le proposte presentate. Al termine della valutazione del secondo bando, infatti, la commissione incaricata alla valutazione delle strategie di sviluppo locale presentate dai 23 GAL pugliesi, (la stessa che otto mesi fa aveva avuto il coraggio di fare una reale selezione delle proposte pervenute individuando soli due progetti eccellenti e un’altra decina di progetti idonei), ha ritenuto che tutti i progetti presentati fossero improvvisamente divenuti idonei e tutti finanziabili.
Si, perché la graduatoria che ne è venuta fuori, dopo quasi due anni di lavori, è una graduatoria in cui tutte le proposte sono state dichiarate ammissibili, e attraverso un artificio aritmetico, sono stati applicati tagli alle somme richieste dai GAL, col solo fine di renderle tutte finanziabili.
Questa forzatura danneggia inequivocabilmente i progetti più meritevoli, che risultano nelle prime posizioni della graduatoria e che quindi dovevano essere finanziati per intero e non subire acritici tagli di risorse.
Decidere di finanziare tutte le proposte presentate non aiuta certo a perseguire le linee strategiche più volte espresse dall’Assessorato volte a ricercare la migliore qualità degli interventi e una più trasparente gestione delle risorse, che passasse anche dalla ricostituzione della governance dei singoli GAL.
Esito della graduatoria che peraltro non tiene conto del grande sforzo richiesto ai territori rurali di accorparsi per presentare strategie più integrate ed omogenee, nonostante le pressanti ed esplicite richieste espresse dall’Assessore e dall’AdG, che hanno incentrato la campagna di presentazione del primo bando su questo tema, paventando la non ammissibilità di proposte progettuali inadempienti.
Quei territori che hanno seguito tali indicazioni risultano oggi, alla luce della graduatoria presentata, palesemente i più danneggiati, in termini di risorse finanziarie assegnate in rapporto alle municipalità aderenti ed al numero degli abitanti, se si pensa che sono stati finanziati Gal con solo poche municipalità.
Questa inspiegabile inversione strategica dell’Assessorato penalizza la meritocrazia, e non può essere rispondente alle indicazioni comunitarie, a cui la Regione ed i Gal dovrebbero attenersi, tese a fare una reale selezione delle proposte presentate dai GAL.
Oggi, alla luce dei risultati diffusi, emerge chiaramente che i territori capaci e disposti ad ascoltare e seguire le indicazioni politiche e tecniche della regione siano penalizzati a vantaggio di quei Gal che hanno preferito restare immutati.
Risulta incomprensibile l’annullamento del primo bando a valutazione conclusa, e soprattutto l’ammissibilità e il finanziamento, a conclusione del secondo Bando, di tutte le proposte presentate nonostante l’esiguità delle risorse disponibili.
Bisogna avere il coraggio di premiare i territori che hanno dato concreta risposta alle indicazioni ricevute, e hanno presentato i progetti ritenuti migliori, assegnando loro le risorse richieste per consentire una efficace attuazione delle strategie, e finanziare i GAL in ordine di graduatoria fino all’esaurimento delle risorse disponibili.
La logica che l’Assessorato vuole seguire porterebbe a premiare quei GAL che non hanno neppure per un attimo ascoltato le indicazioni regionali, e che si sono posizionati in fondo alla graduatoria, con il concreto rischio che, con i tagli artificiosamente imposti, nessun GAL possa riuscire a dare piena attuazione alle proprie Strategie di sviluppo e a raggiungere gli obiettivi prefissati, non riuscendo quindi a soddisfare le istanze dei territori rurali.
Alla luce di queste considerazioni è necessario che l’Assessore si fermi ed avvii un ragionamento, magari nella commissione competente, la quarta, onde pervenire ad un risultato condiviso“.