Lo scopo è lo studio e la conservazione delle orme di dinosauro presenti nel parco
BARI – È stato sottoscritto questa mattina, a Palazzo di Città, l’accordo tra il parco naturale regionale Lama Balice, il dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università “Aldo Moro” e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, finalizzato alla conoscenza dei siti di interesse all’interno del parco dove nel 2013 sono state rinvenute orme di dinosauro di interesse culturale geo-paleontologico.
A siglare l’intesa il presidente del parco Giuseppe Muolo, il direttore del parco Vincenzo Campanaro, il professore Pierfrancesco Dellino per l’Università degli studi di Bari e il soprintendente per i Beni archeologici della Puglia Luigi La Rocca.
Alla firma è intervenuto anche il sindaco di Bari Antonio Decaro: “Questo protocollo è la conferma, nero su bianco, di tutte le buone intenzioni che in questi anni abbiamo dichiarato. Il sito di lama Balice è per l’area metropolitana e per la città di Bari non solo un parco di grande valore naturalistico da proteggere e preservare ma anche un piccolo gioiellino dal punto di vista storico, geologico e turistico. La scoperta delle orme dei dinosauri ha rappresentato solo il primo passo di un percorso ideale che unisce Bari con Altamura, la Murgia e Matera in un processo di caratterizzazione dell’area dal grande pregio. Il nostro obiettivo è approfondire la conoscenza del territorio, analizzarlo, proteggerlo e infine farlo conoscere al mondo intero. Realizzare un grande parco naturale, da Bari ad Altamura, attraversato dalle tracce della presenza di creature così evocative e straordinarie come i dinosauri, sarebbe una conquista molto importante per la terra di Bari, anche sotto il profilo turistico”.
Il protocollo fa seguito a diversi incontri avvenuti tra le tre istituzioni, durante i quali è emersa l’opportunità di procedere a indagini conoscitive per la più corretta definizione delle tracce fossili presenti sulla superficie di fondo dei siti all’interno del parco e individuare i metodi più idonei da adottare per la conservazione delle stesse. In Puglia, infatti, dal 1999 sono state identificati circa trenta siti e reperti inerenti le orme di dinosauro. Ognuna di queste aree risale a periodi geologici diversi: i reperti appartengono a un intervallo di tempo che va dalla fine del Giurassico fino a tutto il periodo Cretaceo, dai 180 ai 65 milioni di anni.
Pertanto, è stata sottoscritta questa convenzione che si pone gli obiettivi di individuare e definire le testimonianze fossili più significative, sperimentare metodi conservativi da adottare in una successiva eventuale programmazione, determinare con esattezza l’intervallo cronostratigrafico di riferimento per gli stessi icnofossili, individuare l’ambiente di deposizione dei sedimenti carbonatici affioranti in cava, verificare l’interesse culturale geopaleontologico di ulteriori forme presenti in corrispondenza di affioramenti carbonatici, rinvenute o segnalate nella zona e riconducibili a tracce fossili.
L’università barese, sulla base delle proprie specifiche competenze, provvederà ad eseguire attività di ricerca sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza, quali opere di pulitura meccanica e manuale delle orme, selezione e rilievo puntuale delle orme più significative, rilievi laser scanner e georeferenziazione, sperimentazione di un protocollo per la conservazione e il monitoraggio delle orme, campionamento, analisi di laboratorio, documentazione delle fasi di lavoro, elaborazione dei dati.
Il periodo di realizzazione del progetto sarà di sedici mesi e le varie fasi del lavoro verranno documentate attraverso la realizzazione di materiale fotografico e video.
Tutti i dati raccolti verranno sintetizzati in una relazione conclusiva. Inoltre, verrà data agli studenti universitari e delle scuole d’istruzione secondaria l’opportunità di presenziare alle operazioni particolarmente significative.
“L’amministrazione si sta impegnando da tempo per raggiungere l’importante risultato di valorizzazione del parco – ha detto il Giuseppe Muolo – ed è in questa direzione che va l’accordo siglato oggi, proprio con l’obiettivo di salvaguardare i siti all’interno delle cave del parco e dare valore scientifico, archeologico e geologico a tutto quanto abbiamo rinvenuto negli ultimi anni. Effettueremo anche dei sopralluoghi in corso d’opera con le scuole per renderle partecipi di quello che sta avvenendo all’interno dell’area naturale”.
“Questa intesa – ha osservato Luigi La Rocca – concretizza un lavoro svolto diversi anni fa, quando l’assessora Maugeri stimolò le attività di ricerca e valorizzazione, incontrando anche i privati coinvolti e i proprietari delle cave e innescando un meccanismo virtuoso di divulgazione e di conoscenza della paleontologia del territorio, ma anche di conservazione dei siti. Oggi firmiamo questa importante convenzione che ci consentirà di avviare le attività di ricerca, mentre domani terremo una conferenza di servizi sul progetto, finanziato direttamente dal ministero, in merito alla tutela e alla conservazione della cava dei dinosauri di Altamura. Si può affermare che in Terra di Bari esista un vero e proprio ‘percorso dei dinosauri’, oggetto di affascinanti momenti di studio e di approfondimento”.
“Lama Balice rappresenta una immensa ricchezza naturalistica, geologica e idraulica da proteggere e valorizzare in ogni modo e forma – ha sottolineato Piefrancesco Dellino -. Per la città e l’intera regione rappresenta una risorsa che, per sopravvivere, ha bisogno di coscienza civica e grande impegno da parte di tutti”.