La cantante di origini israeliana trascina il pubblico di Marina Serra a Tricase (LE), in occasione dell’Alba in Jazz, evento di punta annuale del Locomotive Jazz Festival
TRICASE (LE) – Nella notte trascorsa tra il 28 e il 29 luglio, Noa e della sua band, composta da Gil Dor alla chitarra, Adam Ben-Ezra al contrabbasso, Gadi Seri alle percussioni, e con un’incursione di Raffaele Casarano al sax (direttore artistico del Locomotive), riempiono la scogliera di Marina Serra, facendo ballare, divertire ed emozionare il numeroso pubblico, accorso per l’occasione.
Noa inizia il suo concerto “per la Pace”, recitando “Mare Nostrum”: una lirica, che è anche preghiera, di Erri De Luca. A seguire, tra un brano e l’altro, ha continuato a lanciare dei messaggi di speranza, con parole di pacificazione, sottolineando il ruolo fondamentale che la musica assume nella costruzione di una società fondata sull’uguaglianza e la giustizia: Buonasera cari amici, siamo felici e orgogliosi di essere qui a Marina Serra, al Locomotive Jazz Festival. La musica ha il potere di abbattere i muri che le persone costruiscono tra loro e intorno a loro. La musica rende più facile per noi cancellare la paura, vedere l’umanità che c’è in ciascuno di noi e comprendere quante cose ci uniscono: le nostre storie, il dolore, la gioia, i nostri sogni e le nostre speranze. La diversità è la nostra forza, dovremmo celebrarlo in ogni modo possibile!
Siamo tutti immigrati. Alcuni di noi oggi, altri anni fa. Alcuni nel corpo, altri nello spirito. Ho attraversato gli oceani del mondo molte volte. Come una bambina, quando mio padre ha cercato un futuro migliore per la sua famiglia. Come un adolescente, in cerca di amore e di radici, e come un adulto alla ricerca di musica, magia, la conoscenza e la risonanza. La mia casa è una canzone. Siamo tutti immigrati, a vela, in una barca, nel cuore della notte, sotto la luna malinconica.
E ancora: Sono nata in Israele, cresciuta negli Stati Uniti e ritornata in Israele nella mia adolescenza, ma la mia famiglia proviene originariamente dallo Yemen. lo sono una Ebrea Araba. Sì, è così. guardatemi: la mia pelle, la mia voce, energia, percussioni e cultura; è tutto un mix di Arabo ed Ebreo, nel senso più ampio e profondo della parola. Ci sono Arabi Cristiani, e Arabi Musulmani, e molti milioni di persone come me: Ebrei Arabi.
Musica e parole, lingue e culture differenti, hanno accolto il nuovo giorno con un messaggio di pace mai banale, ma aperto, inclusivo, coinvolgente. Un abbraccio in musica che ha permesso al Locomotive Jazz Festival di rimarcare il suo essere un Festival differente. Legato inevitabilmente alla musica, ma attento a quello che accade intorno, con un occhio di allerta sulle brutture, sulle problematiche sociali che minacciano la nostra società, come il rischio che il Mar Mediterraneo si trasformi in un enorme cimitero di anime in fuga.
Scaletta concerto Noa
Mare Nostro
Nothing but a song
Happy song
Pokeach
I don’t know
Eternity and beauty
Michaela (Noa alla batteria)
Saperi
Solo Gil Dor (chitarra)
Solo Adam Ben-Ezra (contrabbasso)
Concerto #5 – Look at me.
Invention #Little Lovin’
Badineri – No baby, no
Child of man
La vita è bella
Santa Lucia
Shalom shalom
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