É un percorso formativo pluridisciplinare
BARI – Sono aperte le iscrizioni alla prima edizione dello short master in “Immigrazione, diritto e pratiche di inclusione”, attivato dal dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione dell’Università degli Studi di Bari e patrocinato dall’assessorato al Welfare del Comune di Bari.
Si tratta di un percorso formativo multidisciplinare che consentirà agli operatori del settore, quali assistenti sociali, educatori, mediatori culturali, operatori del privato sociale, psicologi, consulenti del lavoro e avvocati, di acquisire competenze finalizzate alla conoscenza delle esigenze della popolazione migrante in modo da facilitarne l’accesso ai servizi territoriali e favorirne l’integrazione sociale, professionale e lavorativa.
A tal fine la formazione prevede un percorso interdisciplinare a carattere sociologico, giuridico ed economico e un approfondimento on the job sulle buone pratiche di integrazione realizzate dal Centro per l’apprendimento permanente – Cap dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.
Il percorso prevede 80 ore di formazione suddivise in 20 incontri. La metodologia didattica alternerà momenti di lezione frontale a workshop ed esercitazioni guidate, oltre che un modulo di formazione on the job nell’ambito delle attività del Cap e di Welcome, lo spin-off accademico per la valutazione delle politiche sociali. Il termine per le iscrizioni scade il 19 novembre.
“L’attenzione alla formazione e l’aggiornamento continuo di tutti coloro che lavorano su temi sociali sono una priorità dell’assessorato al Welfare – dichiara la titolare della delega Francesca Bottalico -. In particolar modo, i temi dell’immigrazione e delle pratiche di inclusione richiedono non solo una formazione di base relativa a nozioni sociali, psicologiche e giuridiche, ma una conoscenza attenta del fenomeno e degli aspetti ad esso connessi, dal vissuto traumatico spesso legato alla storia di ogni singolo individuo alla difficoltà di inclusione dei migranti nel tessuto sociale, al riconoscimento delle loro potenzialità e della loro capacità di diventare attori di un cambiamento per se stessi e per la città ospitante”.