Nei prossimi giorni verrà siglata una convenzione
TRANI – Il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, ed il presidente del tribunale di Trani, Filippo Bortone, firmeranno nei prossimi giorni una convenzione in virtù della quale i cittadini tranesi, citati a giudizio o condannati per guida in stato di ebbrezza, potranno chiedere direttamente, o per il tramite del proprio avvocato difensore, la conversione della pena detentiva o pecuniaria in prestazione di lavoro di pubblica utilità non retribuita in favore della collettività.
La convenzione tra Comune e Ministero della giustizia (rappresentato per delega dal presidente del tribunale) permetterà, a chi sarà ammesso al beneficio (cinque soggetti) di ottenere la dichiarazione di estinzione del reato, la riduzione alla metà della sanzione della sospensione della patente, la revoca della confisca del veicolo sequestrato. La richiesta di ammissione al beneficio del lavoro di pubblica utilità potrà essere presentata, in seguito alla stipula della convenzione, a soggetti in possesso dei seguenti requisiti: residenti nel Comune di Trani; soggetti alla competenza del tribunale di Trani; soggetti che non hanno mai beneficiato della sostituzione della pena in lavoro di pubblica utilità; soggetti non coinvolti in alcun incidente in occasione della contestazione per guida in stato di ebbrezza; soggetti che non hanno mai subito contestazioni in merito alle violazioni in materia di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
La giunta ha approvato lo schema di convenzione, atto propedeutico alla sottoscrizione dell’atto. L’Amministrazione comunale ha già individuato l’ambito del lavoro: si tratta del supporto diretto ed indiretto alle attività in favore delle persone che versano in condizioni di fragilità. Il supporto potrà essere garantito sia nell’ambito delle attività istituzionali svolte direttamente dall’Amministrazione tramite proprio personale e sia nell’ambito delle attività svolte indirettamente da altri Enti per conto dell’Amministrazione in forza di specifici accordi regolati per legge. L’attività non retribuita in favore della collettività sarà svolta in conformità con quanto sarà disposto nel provvedimento di condanna e/o di “messa alla prova” nella quale il giudice indicherà la tipologia e la durata del lavoro di pubblica utilità. Gli orari ed i giorni di effettivo svolgimento del servizio saranno stabiliti di volta in volta in accordo tra le parti.