L’assemblea elegge tre nuovi vicepresidenti e una giunta rappresentativa di tutti i territori. “Al fianco degli agricoltori: aggregazione delle imprese, più sicurezza nelle campagne”
FOGGIA – Unità d’intenti, rappresentatività di tutti i territori e dei differenti settori produttivi: CIA Capitanata, nell’assemblea celebrata mercoledì 24 gennaio, ha confermato Michele Ferrandino alla presidenza provinciale. Sarà affiancato da tre vicepresidenti: Andrea Iaffaldano, Silvana Roberto e Leonardo Santucci. Ampia e rappresentativa di tutte le categorie la giunta provinciale, organo esecutivo dell’organizzazione, per rappresentare al meglio la complessità di una provincia vasta, diversa da territorio a territorio, che esprime un enorme potenziale di sviluppo del comparto primario. Approvato all’unanimità il documento programmatico proposto da Michele Ferrandino. “In provincia di Foggia, l’agricoltura produce numeri e qualità d’eccellenza, ma i problemi e le questioni da affrontare sono moltissimi”, ha dichiarato Michele Ferrandino. “La riorganizzazione del sistema CIA è lo strumento attraverso il quale stiamo dando più servizi, con maggiore efficienza, per sostenere gli agricoltori, dare loro il supporto necessario a garantirsi redditività, innovazione, capacità di stare sul mercato”. All’assemblea hanno partecipato il presidente regionale CIA Puglia, Raffaele Carrabba; il direttore regionale dell’organizzazione, Danilo Lolatte; il vicepresidente regionale Giannicola D’Amico e il vicepresidente vicario nazionale Cinzia Pagni. Nel documento programmatico, CIA Capitanata si dà un orizzonte orientato al futuro, senza dimenticare le questioni su cui l’organizzazione sta lottando da tempo: la PAC, l’utilizzo e le opportunità offerte dal PSR, il bisogno delle aziende agricole di avere maggiori tutele contro la criminalità che minaccia e mortifica lavoro e sacrifici, un diverso sistema di prevenzione e di assicurazioni per potere affrontare le crisi e i danni dovuti ai cambiamenti climatici. “Oggi, il lavoro degli imprenditori agricoli è minacciato anche dai disequilibri del mercato dovuti a una serie di fattori, dallo strapotere della grande distribuzione alle differenti condizioni produttive che avvantaggiano altri Paesi a danno dei produttori italiani”, ha aggiunto Ferrandino. “L’aggregazione delle imprese, la qualità, l’innovazione dei processi produttivi e la ricerca sono delle priorità. Il nostro lavoro è rendere più forti le nostre imprese agricole. Siamo agricoltori, siamo fieri di esserlo, perché il territorio e il suo sviluppo sono il nostro destino. Gli agricoltori sono le prime sentinelle del territorio, sia dal punto di vista ambientale sia per ciò che riguarda la lotta contro la criminalità. Garantire più sicurezza e maggiore sostegno all’agricoltura significa favorire la creazione di migliori condizioni economiche e occupazionali per tutti”, ha concluso Ferrandino.