I contenuti dell’audizione del vicepresidente D’Amico, consegnato documento agli emissari Ue. “Estendere e finanziare la possibilità dei reimpianti, si alle eradicazioni e a ristori in tempi rapidi”
BRINDISI – Stamattina, a Brindisi, gli ispettori dell’Unione Europea hanno ascoltato gli stakeholder del territorio sulla questione Xylella. Forte e chiaro il messaggio di Cia Agricoltori Italiani di Puglia che, alla delegazione, ha consegnato un documento dettagliato. “Al gruppo di tecnici e commissari provenienti da Bruxelles abbiamo detto chiaramente alcune cose”, ha spiegato Giannicola D’Amico, vicepresidente regionale di Cia Puglia, che è stato ascoltato dagli ispettori. “Ho detto loro che servono norme e poteri straordinari per affrontare l’attuale situazione che solo Bruxelles può accordarli. Abbiamo ribadito il nostro pieno e incondizionato sostegno alla scienza come punto di riferimento comune nella lotta al batterio”. Davanti agli ispettori dell’Ue, Giannicola D’Amico si è fatto portavoce di un enorme problema per gli agricoltori i cui oliveti sono stati colpiti. “I nostri associati stanno provvedendo ai trattamenti prescritti, si stanno attenendo al protocollo delle buone pratiche, e stanno sostenendo costi aggiuntivi che pesano in modo sempre meno sostenibile sui bilanci delle loro aziende agricole: servono aiuti economici, e servono subito”, ha detto D’Amico agli ispettori venuti da Bruxelles. “Occorrono incentivi per procedere velocemente con i reimpianti, unico vero strumento per abbinare al contrasto della xylella anche il rilancio del comparto olivicolo in termini di redditività”, ha aggiunto il vicepresidente di CIA Agricoltori Italiani di Puglia. “Noi proponiamo che i reimpianti siano estesi alla zona di contenimento e alla zona cuscinetto, oltre che a quella infetta. In questo modo”, ha spiegato D’Amico, “riattiveremmo possibilità di reddito e di futuro per tutti gli olivicoltori colpiti o soltanto minacciati dall’avanzamento dell’infezione”. L’ampliamento della zona infetta ricomprende anche la Piana degli Ulivi millenari tra Fasano e Ostuni, circostanza che, secondo la proposta di CIA Agricoltori Italiani di Puglia, impone norme e azioni straordinarie a salvaguardia di quell’immenso patrimonio paesaggistico, culturale, economico e ambientale. All’audizione erano presenti anche Pietro De Padova, presidente provinciale di CIA Due Mari (Brindisi-Taranto); Benedetto Accogli, presidente provinciale di CIA Salento; e Vito Murrone, direttore provinciale di CIA Salento. “Occorre immaginare un nuovo modello di sviluppo del territorio: la presenza della xylella è ormai endemica, bisogna contenerla e costruire un futuro diverso per l’olivicoltura”, ha dichiarato De Padova a margine dell’audizione. “Bisogna fermare l’avanzata del batterio e, nel contempo, preservare la Piana degli Ulivi millenari che è seriamente minacciata dal patogeno”, ha affermato Accogli. Procedere con gli abbattimenti, riconoscendo agli agricoltori il dovuto ristoro in tempi rapidi e certi; continuare l’opera di monitoraggio; promuovere con ogni mezzo l’uso delle buone pratiche agricole; rivedere il meccanismo delle sanzioni, poiché l’impossibilità per gli inadempienti di accedere agli aiuti europei acuisce il danno e non favorisce la lotta contro la xylella: questi alcuni dei punti contenuti nel documento che CIA Puglia ha consegnato agli ispettori dell’Unione Europea. “Occorre fare sistema, abbandonando atteggiamenti demagogici e scaricabarile. Serve un patto sinergico tra istituzioni, mondo scientifico, organizzazioni agricole, enti pubblici e tessuto economico e sociale per attuare un vasto, articolato e coerente piano di contrasto alla xylella e di rilancio dell’agricoltura”, ha concluso Giannicola D’Amico.