Santa Maria di Leuca, liquami tra i bagnanti

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antonio trevisi

Trevisi (M5S): “Arrivano i turisti e gli impianti non reggono. AqP e Regione intervengano subito”

LECCE – “Anche questo anno si registrano problemi con lo scarico di liquami in corrispondenza dell’aumento della popolazione nella marina di Castrignano del Capo a causa, probabilmente, di un errato dimensionamento di tubazioni ed impianti, che non riescono soprattutto in questo importante periodo a depurare i reflui in maniera corretta. Disagi che si ripetono ormai ad ogni stagione estiva: se 2-3 anni fa erano i tombini debordanti in pieno centro a generare uno spettacolo indecente per i turisti ed a scatenere una serie di preoccupazioni di carattere igienico-sanitario per i residenti, quest’anno il problema riguarda il canale di scarico a mare” lo dichiara Antonio Trevisi Consigliere regionale del M5S e componente della commissione ambiente. “Chiederò all’assessore regionale di competenza di intervenire sul focolaio di inquinamento che è in prossimità dello sbocco a mare dello scarico delle acque proveniente dai depuratore.

Il sistema fognario nel periodo estivo non riesce infatti a supportare il flusso di liquidi e finisce per riversare tutti i reflui non idoneamente depurati, nel canale che porta direttamente in mare tra i bagnanti.

Trevisi ricorda come il monitoraggio di Goletta Verde (eseguito dalla squadra di tecnici di Legambiente tra 17 e il 20 luglio 2018) effettuato in provincia di Lecce, abbia evidenziato solo un punto fortemente inquinato che è proprio nella Marina di Leuca, in prossimità del canale di scarico. Da tale studio sotto accusa, oltre al porto, c’è soprattutto il depuratore che rigetta in mare le acque trattate e che in estate entra in crisi a causa dell’aumento di presenze sulla costa.

Un problema che deve essere risolto una volta per tutte per salvaguardare il nostro mare – prosegue Trevisi – e che va ad unirsi ai rifiuti non biodegradabili, alle schiume e macchie oleose causate dagli scarichi delle barche. La regione Puglia avrebbe dovuto pianificare da tempo il riutilizzo delle acque depurate per l’uso irriguo nei campi considerando che la nostra regione è la più sitibonda d’Italia. Santa Maria di Leuca è stretta tra due depuratori, quello di Castrignano del Capo che sta creando problemi a non finire e quello di Corsano che funziona meglio proprio perchè non riversa più in mare e l’acqua depurata in tabella 4 viene utilizzata per irrigare le campagne. La Regione – conclude – non può continuare ad essere latitante adesso che la situazione allarmante risulta ampiamente comprovata da dati e rilievi tecnici. Bisogna intervenire subito realizzando tutti gli interventi necessari per risolvere i tanti problemi che minacciano i nostri mari al fine di garantire un turismo balneare di qualità negli anni a venire.“