Bari, emergenza caldo: i dati degli interventi effettuati a luglio e agosto

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Bottalico: “Il lavoro costante di rete oggi ci permette di monitorare costantemente le situazioni più difficili”

BARI – L’assessorato al Welfare rende noti i dati sull’andamento dei servizi e degli interventi sociali effettuati dal 1 luglio al 31 agosto e finalizzati a garantire una maggiore tutela alle persone più fragili e in condizione di solitudine durante la stagione più calda dell’anno.

Nell’ambito di Serenitanziani , il programma predisposto per prevenire gli effetti delle ondate di calore soprattutto sugli anziani, a cura della cooperativa sociale Gea, sono state 1103 le telefonate al Telefono amico , il numero verde gratuito 800 063 538 che dà modo ai cittadini di essere ascoltati e supportati nei momenti di difficoltà, contro le 1808 dello stesso periodo dell’anno scorso. È diminuito notevolmente anche il numero di anziani ultra75enni soli e non autosufficienti individuati dai servizi sociali territoriali, dei Municipi e del P.I.S., per il programma di monitoraggio (telefonico e domiciliare) Sorveglianza attiva : sono state 661 le persone segnalate a fronte delle 1075 dello stesso periodo del 2017. Un aumento significativo di interventi ha invece interessato lo sportello di consulenza psicologica per gli over 65, attivo con cadenza quindicinale presso i centri per anziani di via Garruba e via Dante: 140 gli accessi rispetto ai 100 della passata estate.

A differenza dell’anno scorso, durante il quale si effettuarono 536 interventi per la prevenzione delle ondate di calore , nei due mesi estivi sono state 138 le azioni legate a questa tipologia di servizio finalizzato ad allertare e supportare gli utenti che frequentano il Centro sociale polivalente per anziani e gli anziani inseriti nella banca dati della Sorveglianza attiva attraverso telefonate mirate. Solo 9 gli anziani che hanno usufruito del Pony della solidarietà , il servizio attivato per consentire agli ultra75enni in particolari situazioni socio-economiche e precarie condizioni di salute di ricevere beni di prima necessità a domicilio (lo scorso anno nessuno aveva richiesto questo servizio).

Infine, dal 1 al 31 agosto, sono diminuiti anche i pasti portati a domicilio alle persone anziane in particolare stato di disagio socio-economico, segnalate dai servizi sociali territoriali: 103 a differenza dei 212 dello scorso anno.

Nei due mesi estivi anche il centro diurno comunale Area 51, gestito dalla cooperativa sociale C.A.P.S., che offre servizi e sostegno alle persone senza dimora, ha lavorato senza sosta per assicurare a tanti cittadini pasti e prestazioni di vario genere: sono stati 24.401 gli accessi complessivi a tutti i servizi previsti dalla struttura, rispetto ai 17306 del 2017. Agli utenti sono stati distribuiti 11.822 pasti , tra pranzo, cena e colazione, a fronte dei 8661 distribuiti lo scorso anno. In 1043 hanno usufruito delle docce, 7670 dei servizi igienici, 1279 del deposito bagagli e a 119 persone sono stati distribuiti degli indumenti. Inoltre, 620 cittadini si sono rivolti al segretariato sociale e allo sportello interculturale (482 gli interventi nell’estate del 2017), 1531 si sono serviti del servizio di ricarica dei cellulari, 186 del servizio posta, 109 della custodia dei documenti, in 9 hanno rinnovato l’attestazione anagrafica e in 13 hanno aggiornato l’iscrizione ai registri anagrafici.

Sempre a luglio e agosto, presso Area 51, si sono tenuti dei laboratori educativi settimanali di orientamento al lavoro, che ha visto la partecipazione di 35 persone. Nello stesso periodo di tempo 115 nuovi utenti si sono avvicinati ai servizi del centro diurno comunale, di cui 83 migranti (73 uomini e 10 donne) e 32 italiani (26 uomini e 6 donne).

Anche le mense gestite dalla Caritas diocesana hanno offerto i propri servizi nel periodo estivo, somministrando 3940 pasti , a pranzo e a cena, a differenza dei circa 3000 distribuiti a luglio e agosto dello scorso anno.

L’Unità di Strada comunale “Care for people” , gestita da CAPS, ha invece effettuato 135 interventi complessivi tra luglio e agosto, con 43 primi contatti e 92 interventi successivi.

Per quanto concerne il nuovo Centro antiviolenza comunale , gestito dalla Comunità San Francesco, 37 sono stati i nuovi accessi (12 ad agosto e 25 a luglio), 17 le persone prese in carico dal servizio (3 ad agosto e 14 a luglio), 8 le azioni di pronto intervento (5 ad agosto e 3 a luglio) e 10 le richieste di informazioni .

Infine, il lavoro portato avanti 24 ore su 24 dal P.I.S. – Pronto Intervento Sociale che ha raccolto 453 segnalazioni (relative a persone senza dimora, migranti, anziani, persone con problemi di dipendenze e di natura psichiatrica, minori e cittadini con disabilità). Si tratta di dati in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando furono 306 le segnalazioni pervenute. Per quanto riguarda gli interventi , 114 sono stati effettuati in loco (a fronte dei 62 del 2017) e 79 in reperibilità (rispetto agli 86 del 2017). Al termine della procedura di avviata dopo il primo contatto, sono state complessivamente 236 le richieste di accoglienza nelle strutture residenziali e semiresidenziali convenzionate con il Comune di Bari.

Il lavoro costante di rete realizzato in questi anni, l’ampliamento dell’offerta e il conseguente consolidamento dei servizi a sostegno della povertà estrema, dei casi più complessi e isolati e dei nuclei familiari in condizioni di disagio – commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico – oggi ci permettono di mantenere costante il monitoraggio delle situazioni più difficili. Infatti, registriamo un aumento delle prestazioni, come la somministrazione dei pasti, solo in occasione dei periodi più caldi o freddi, cioè quando un numero più ampio di persone giunge qui da altri Comuni che dispongono di un sistema di cura e di organizzazione territoriale meno strutturato del nostro. Il triplicarsi dei posti letto ha consentito, ad esempio, di rispondere a situazioni legate all’emergenza casa, nonché di favorire la presa in carico individuale di ciascun caso. Particolare attenzione abbiamo voluto riservare alle persone anziane attraverso numerose attività di monitoraggio domiciliare e telefonico, caratterizzate anche da assistenza psicologica, e la creazione di occasioni di incontro e ascolto rivolte a tutti, che hanno anche fornito una risposta all’aumento di un bisogno di socialità e di relazioni più sentito rispetto al passato. Inoltre, le unità di strada ci hanno di fatto consentito di raggiungere quanti tradizionalmente non si rivolgono ai servizi sociali e prendere in carico le situazioni più complicate”.

Il piano operativo comunale a contrasto degli effetti legati all’emergenza caldo è un programma aggiuntivo rispetto a quanto già garantito quotidianamente dal Servizio sociale professionale, dai Servizi socio-sanitari, dal Servizio di Segretariato sociale e dalla Porta Unica di Accesso ed è realizzato dalla rete interistituzionale cittadina promossa dall’assessorato al Welfare.