Economia civile, volontariato e sviluppo, indebitamento al centro dei convegni con il prof. Giorgio Fiorentini e mons. Alberto D’Urso
BARI – Al Meeting del Volontariato si parla di sviluppo delle comunità riflettendo su due elementi rilevanti: il ruolo del volontariato per la crescita socio-economica e il contrasto all’indebitamento e all’usura.
Di economia civile e del ruolo del terzo settore si è parlato nel convegno Il volontariato fattore di sviluppo. “Il terzo settore, oggi, gioca un ruolo strategico, avendo dimostrato in questi ultimi anni di avere una capacità dinamica maggiore rispetto alle altre aree economiche private e pubbliche, che invece sono scivolate in una posizione negativa” evidenzia Giorgio Fiorentini, docente dei Dipartimento di Scienze sociali e politiche della SDA Bocconi di Milano.
Sono almeno quattro fattori per cui l’opera gratuita è un bene per le comunità, non solo per la tenuta sociale e per la cura delle persone che vivono un disagio, ma anche per l’economia, spiega Fiorentini: “Innanzitutto è un moltiplicatore delle risorse umane perché nelle imprese sociali c’è un’attenzione particolare alla formazione e, dunque, si erogano servizi migliori. Il secondo fattore è una maggiore motivazione delle persone rispetto a chi opera nel profit. Il terzo è l’essere un moltiplicatore delle risorse economiche-finanziarie in quanto offre servizi interstiziali che non potrebbero essere offerti dalla pubblica amministrazione o dalle imprese profit. Ciò mette in moto un business sociale, inteso come possibilità di lavorare in questo settore, con un ritorno economico e valoriale. Infine, il quarto fattore risiede nella capacità del volontariato di essere moltiplicatore patrimoniale in quanto molte attività delle imprese sociali sviluppano un ‘assetto di attrattività’ – turismo, cultura, food – partendo dalla valorizzazione dei territori”. Valori ed economia anche nelle riflessioni di Piero D’Argento, docente Lumsa Taranto, che sottolinea “una scarsa attenzione nella politica della Puglia all’economia civile, ad eccezione dell’agricoltura biologica sociale. È necessario un maggiore impegno degli organi istituzionali, un sostegno al terzo settore, che permette all’Emilia Romagna, che ha un numero di abitanti pari al nostro e un terzo delle nostre cooperative, di avere un fatturato derivante da questo comparto quasi triplo rispetto al nostro”.
La dimostrazione della contaminazione possibile e fruttuosa tra profit e no profit l’ha testimoniata l’imprenditore Franco Caradonna, il quale ha applicato politiche solidaristiche nella sua azienda e sostiene numerosi progetti sociali.
Lo sviluppo parte anche dalla costruzione di politiche di contrasto all’indebitamento e all’usura, condivise con i soggetti privati e del terzo settore. Ne ha parlato mons. Alberto D’Urso, presidente della Consulta nazionale Antiusura e della Fondazione San Nicola e Santi Medici di Bari, in occasione della tavola rotonda “Indebitamento delle famiglie”. “L’usura impoverisce non solo economicamente, ma anche nell’animo e nella dignità – afferma mons. D’Urso – Ammonta a 37,25 miliardi di euro il capitale prestato a usura a famiglie ed imprese, 44,7 miliardi il capitale restituito sotto forma di interessi, calcolando un 120% annuo, per un totale di giro di affari dell’usura pari a 82 miliardi. Oggi sono tante le persone che si rivolgono alla Fondazione Antiusura per una sofferenza economico-finanziaria che rischia di farle precipitare sotto la soglia di povertà, spesso troppo tardi perché ci si sente umiliati sul piano personale, di fronte ai familiari o nella società per non riuscire a sostenere spese fondamentali come l’affitto, le bollette, un’alimentazione sufficiente, le cure mediche e cosi via”.
Domani in programma: convegno “Volontariato e giovani” del Csv San Nicola; presentazione del progetto “Medici in camper”della Fondazione Nikolaos; tavola rotonda “Il mondo del bambino con diabete”.