La proposte è del dipartimento di Giustizia minorile e di comunità
BARI – Su proposta del dipartimento di Giustizia minorile e di comunità – Centro per la giustizia minorile per la Puglia -, l’assessorato al Welfare ha autorizzato il servizio residenziale della comunità educativa “Chiccolino” a destinare 4 posti, su 8 disponibili, a minori provenienti dall’area metropolitana di Bari e dalla regione. Infatti, il servizio, finalizzato al recupero di giovani dai 15 ai 21 anni sottoposti a misure penali come la misura cautelare, la detenzione e la messa alla prova, finora è stato dedicato esclusivamente ad utenti baresi che, per ragioni di incompatibilità con altri minori presenti o di opportunità ambientale, erano spesso in numero inferiore rispetto alla disponibilità della struttura. Ciò non ha consentito nel tempo di utilizzare al meglio delle proprie potenzialità un servizio unico in Puglia.
Chiccolino, finanziato dal Comune di Bari e dalla Regione Puglia e gestito dall’ATI costituita dalle cooperative Occupazione e Solidarietà ed Eughenia in collaborazione con il Centro per la giustizia minorile, si fonda su un percorso di cambiamento per i ragazzi, solitamente al loro primo reato, basato sull’adesione alle regole della struttura, e su un progetto educativo, che prevede il rientro a scuola, delle attività di volontariato e l’orientamento nel mondo del lavoro attraverso tirocini formativi presso aziende che condividono le finalità del progetto.
La comunità, che ha sede in una struttura confiscata alla mafia, fino ad oggi ha accolto più di 50 minori e solo nel 2015 ha lavorato per il reinserimento sociale di 20 ragazzi.
Il progetto Chiccolino prevede anche attività di sostegno per i genitori, condotte da una psicologa e da un educatore con l’obiettivo di creare una sorta di alleanza educativa forte attraverso incontri di gruppo e sedute individuali.
Tra le attività della comunità, figurano anche la manutenzione dell’orto sociale presso lo sporting club Campo dei Fiori a Santa Caterina, dove i ragazzi si recano quotidianamente per la sperimentazione di tutte le fasi della coltivazione bio, contribuendo peraltro alla costruzione di un piccolo circuito di distribuzione dei prodotti agricoli denominato “Bio Orto Libero”; le attività di volontariato presso associazioni che si occupano di minori con disabilità; la partecipazione ad eventi culturali realizzati in collaborazione con diverse associazioni; l’organizzazione di laboratori tra cui uno di Ciclomeccanica e Ciclo Orienting, che consente ai partecipanti non solo di imparare a realizzare la manutenzione di una bicicletta, ma soprattutto a costruire dei percorsi turistici da realizzare con le quattro ruote.