Bari, presentato “Non lasciamoli soli”

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aperto lo sportello 'non lasciamoli soli' al don guanella - finanziato dal welfare

Lo sportello attivo presso il Don Guanella per supportare famiglie e persone anziane in difficoltà

BARI – “Questo sportello – ha commentato l’assessora al Welfare Francesca Bottalico – è il frutto di un lungo processo di collaborazione con il mondo del volontariato, cattolico e laico. Si tratta di uno degli undici progetti promossi dal mondo del volontariato e finanziati dall’assessorato al Welfare, per i quali abbiamo investito per la prima volta ben 330. 000 euro in un anno e mezzo, che si affiancano a un programma di azioni innovative avviate per il contrasto alle povertà, come le Case di comunità, la Casa dei Bambini e delle Bambine o ancora la Casa delle Culture, attualmente individuate come buone prassi a livello nazionale. L’idea portante è quella di investire e valorizzare, accanto ai servizi già attivi, le tante buone pratiche realizzate quotidianamente dai volontari, dalle realtà parrocchiali e dai semplici cittadini, e costruire così nuove esperienze di ascolto, di affiancamento e di prossimità. Il nostro obiettivo è quello di creare una rete più ampia e diffusa possibile partendo dai quartieri cittadini e dalle parrocchie, che rappresentano delle ‘antenne’ sul territorio fondamentali per il lavoro che poi viene sviluppato insieme alle istituzioni. A Bari, oggi, sono diverse le forme di povertà rilevate, tra le quali quella più immediatamente percepita è certamente quella economica. Ma accanto a questa ne abbiamo trovate tante altre: c’è la storia delle persone, ci sono i dolori e le sofferenze che si trasformano in vere e proprie patologie perché non sufficientemente elaborate. E, soprattutto, esiste l’isolamento degli individui, donne o anziani, persino ragazzi e adolescenti. Noi seguiremo queste situazioni particolari, ad esempio persone che escono dal ciclo produttivo e dalla vita attiva o persone separate, investendo sulle loro relazioni, per ‘non lasciarle sole’, per non far sentire nessuno escluso e ridare speranza: orientarli, guidarli e assisterli psicologicamente e spiritualmente per consentire loro di assorbire e superare i passaggi più delicati della loro esistenza“.