Appuntamento per venerdì 25 gennaio
BARI – Venerdì 25 gennaio al Teatro Forma di Bari, per la rassegna “Sorrisi e Canzoni” promossa dalle associazioni “I buffoni del destino” ed Echo Events, dirette rispettivamente da Fabiano Marti e Donato Sasso, si esibirà la compagnia “instabile” Napolinscena con “Miseria e nobiltà” celebre commedia scritta da Eduardo Scarpetta.
Diretta dal regista Ascanio Cimmino e con quindici attori in scena, questa rappresentazione segue fedelmente la storia originale la cui trama gira attorno all’amore del giovane nobile Eugenio per Gemma, figlia di Gaetano, un cuoco arricchito. Questo però viene svolto attraverso una fusione, una sintesi delle numerose versioni di questo celebre spettacolo.
“Il nostro è un teatro tradizionale – ha affermato il regista – molto attento ai dettagli. In questo lavoro abbiamo cercato di tirare dentro tutto il meglio delle diverse, sebbene infinite, versioni dell’originale. Abbiamo attinto da Totò, dalla versione edoardiana e anche da quelle più recenti, tra cui quella di Enzo Cannavale che noi consideriamo meravigliosa”.
La compagnia “instabile” Napolinscena è stata costituita nel 2011 come gruppo teatrale amatoriale dell’associazione culturale “d’Eduardo” di Taranto, per iniziativa di tre amici e attori, Francesco D’Andria, Ascanio Cimmino e Mimmo Macrì, che dopo una lunga esperienza comune in altre compagnie, in cui hanno maturato una profonda dimestichezza col teatro napoletano e con la lingua partenopea, hanno deciso di consacrare la nuova formazione al nume di Eduardo e l’hanno definita in maniera spiritosa e un po’ scaramantica, “instabile”. Dopo l’esordio con un opera di Fayad, “come si rapina una banca”, una commedia divertentissima ed esilarante, la compagnia si è concentrata sul teatro di Eduardo.
“Con questo lavoro siamo voluti ritornare alla comicità pura, per divertirci noi durante le prove e divertire il pubblico durante la messa in scena. Per questo abbiamo scelto questa commedia di Scarpetta, ricca di ritmo e verve e resa ancor più famosa grazie alla trasposizione cinematografica di Totò”.
Gli attori, quindici in scena, proprio come la commedia originale, si caleranno in una Napoli un po’ stereotipata, ma genuina e divertente, vestendo i panni di personaggi, uno più divertente dell’altro, dipinti dall’autore con caratteristiche e peculiarità singolari.