“Chiesta Audizione per capire perché habitat di eccezionale bellezza e importanza non sono stati ancora riconosciuti e tutelati”
LECCE – “Vogliamo raccogliere elementi utili per fare chiarezza sulle evidenze scientifiche attualmente agli atti dei competenti uffici regionali in merito alla presenza di habitat da tutelare nel tratto di mare antistante le coste di Melendugno, per arrivare finalmente alla proposta di istituzione di un SIC a San Foca.” Così si esprime il Consigliere Trevisi che ha depositato oggi una richiesta di audizione per ascoltare gli uffici regionali competenti, ARPA, i movimenti e le associazioni del territorio e gli esperti delle Università del Salento e di Bari.
Da anni si conosce lo stato dei luoghi e sia le indagini condotte da TAP, nell’ambito dei procedimenti di valutazione di impatto ambientale relativi al progetto del gasdotto, sia le indagini svolte da ARPA hanno confermato la presenza di habitat protetti nel fondale marino antistante il litorale di San Foca, ma nonostante le tante istanze che ho fatto personalmente in regione nessuno ha mai mosso un dito per tutelare questi splendidi fondali fatto.
“È ormai innegabile, alla luce degli studi e dei monitoraggi condotti negli ultimi anni, – sostiene Trevisi – che l’area di mare antistante il litorale di San Foca è caratterizzata dalla presenza di Posidonia oceanica, Cymodocea nodosa e Coralligeno che sembrerebbero concorrere, insieme ad altre specie ivi ospitate, alla definizione degli Habitat 1110, 1120* e 1170 di interesse comunitario. Per questo, come chiedo ormai da anni, è necessario che la Regione provveda allo svolgimento di approfondimenti tecnico-scientifici per verificare, in particolare, lo stato di conservazione del coralligeno e proponga l’istituzione del SIC. Per lo svolgimento delle attività di monitoraggio nel tratto di mare compreso tra il SIC “Le Cesine” e il SIC “Alimini’, grazie ad un mio emendamento che è stato nel 2017 prima bocciato dalla giunta Emiliano e da me riproposto in sede di approvazione l’anno successivo, è disponibile lo stanziamento di 100 mila euro. Si tratta di habitat marini di eccezionale bellezza e importanza – conclude Trevisi – che la Regione, alla luce di tutte le evidenze scientifiche e in funzione dello stato fisico e biologico rilevato e di fatto presente nei fondali marini di San Foca, aveva il dovere di tutelare e preservare assicurando le misure per evitarne il degrado e la perturbazione.“. San Foca è stata vittima della cattiva politica che nulla ha fatto per tutelare la sua bellezza. Oggi il governatore Emiliano dice che è troppo tardi per fermare TAP, dimenticandosi di dire ai cittadini che la responsabilità di tali ritardi è solo sua e della sua giunta che ha assistito passivamente alle decisioni scellerate fatte dai governi Renzi e Gentiloni.