L’evento è in programma a Bari da domani al 5 settembre
BARI – Si terrà a Bari, dal 3 al 5 settembre, la conferenza internazionale “The Biology of Anthrax” a cura dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata e Centro di referenza nazionale per l’antrace.
I temi del convegno, che per la prima volta si tiene in Italia, sono stati illustrati questa mattina a Palazzo di Città dal presidente dell’associazione degli Istituti zooprofilattici sperimentali italiani Antonio Fasanella alla presenza del sindaco Antonio Decaro.
Alla conferenza stampa ha partecipato anche Luigia Sabbatini, facente funzione del Rettore dell’Università degli Studi di Bari.
Al convegno che si aprirà domani, nel Salone degli Affreschi del Palazzo Ateneo, parteciperanno 120 ricercatori provenienti da diversi paesi d’Europa, Asia, America e Oceania. Insieme condivideranno idee e osservazioni con rappresentanti del mondo accademico e dell’industria e responsabili governativi per promuovere nuove collaborazioni e sinergie a contrasto dell’antrace, una malattia causata dal bacillus anthracis, batterio che colpisce prevalentemente gli erbivori, ma che è allo stesso tempo in grado di infettare l’uomo con esiti spesso letali.
“Ringrazio l’Università degli studi di Bari – ha detto il sindaco – e l’istituto zooprofilattico perché oggi presentiamo, con grande orgoglio, questo convegno internazionale, un evento che si celebra ogni due anni, alternativamente negli Stati Uniti e in un’altra località del pianeta. Quest’anno “l’altra località” è proprio Bari. Si tratta di un appuntamento molto importante dal punto di vista scientifico, che vanta la partecipazione di molti specialisti e ricercatori provenienti da tutto il mondo, persino da paesi come la Corea del Sud, l’Australia, la Giordania, l’India, il Brasile l’Uzbekistan, la Turchia, il Sudafrica e il Canada, con i quali non abbiamo particolari consuetudini di scambi a carattere scientifico. Quindi è un piacere per noi ospitare persone che saranno anche curiose di conoscere le bellezze di Bari. È uno dei motivi per i quali abbiamo visto una notevole crescita turistica del nostro territorio, un aspetto che siamo riusciti a valorizzare nel corso di diversi eventi in città, nel corso dei quali siamo riusciti a offrire la parte migliore di noi stessi. Rinnovo il mio apprezzamento al professor Fasanella, organizzatore del convegno, nel corso del quale, nonostante i ritmi serrati dei lavori, offriremo agli ospiti visite nel nostro centro storico e a Matera“.
Nel ringraziare il sindaco, il professor Fasanella ha evidenziato come sia “motivo di orgoglio per me organizzare qui a Bari questo convegno, che rappresenta il coronamento di tantissimi anni di lavoro svolto dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Basilicata sull’antrace. Un bacillo ben conosciuto: in occasione degli attacchi all’antrace sferrati nel 2001 in alcune località turistiche statunitensi, fu allora che l’ex ministro della Salute Sirchia indicò, grazie alla grande competenza acquisita sull’argomento, l’istituto zooprofilattico come laboratorio di riferimento per il test di rilevamento dell’esistenza di spore di antrace. Da allora l’emergenza non è terminata: è notizia recente l’arrivo di una busta sospetta nella sede del Senato, una situazione che siamo riusciti a risolvere per fortuna positivamente. In questi casi il protocollo prevede che uffici e locali vengano chiusi, mentre la busta o il pacco sono immediatamente messi in sicurezza e inviati alla sede dell’Istituto zooprofilattico, a Foggia, punto di riferimento nazionale per l’antrace. Dal 2001 ad oggi, abbiamo lavorato su circa 4.000 campioni, realizzando oltre 20 mila analisi. E fortunatamente tutti i campioni sono risultati negativi alla presenza dell’antrace“.
La professoressa Luigia Sabbatini ha, infine, sottolineato il valore sinergico dell’evento che rappresenta un motivo d’orgoglio anche per l’Università degli Studi di Bari, attenta a promuovere nuove e più ampie sinergie in campo scientifico.
La conferenza vanta il patrocinio del Ministero della Salute, della Regione Puglia, della Regione Basilicata, del Comune di Bari, dell’Università degli Studi di Bari e del progetto ERFAN finanziato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE).