Laboratorio regionale YOUman Lab: Buona affermazione anche per il presidio di Scorrano, tra i migliori cinque ospedali della Regione Puglia nella classifica assoluta
LECCE – Ospedali sempre più a misura di paziente. La terza ed ultima giornata del Forum Mediterraneo in Sanità, in Fiera del Levante a Bari, si è chiusa ieri pomeriggio con un importante riconoscimento per l’ASL Lecce, da tempo impegnata sul fronte dell’umanizzazione delle cure e dei luoghi di cura.
In particolare, durante l’evento intitolato “YOUman LAB: la persona – cittadino e professionista – al cuore del cambiamento”, è stata sottolineata la qualità dell’impegno profuso nell’Ospedale di Copertino, che ha registrato il maggior miglioramento, a livello regionale, nel raffronto dei dati 2018-2019 rispetto agli indicatori presi in esame: processi assistenziali e organizzativi orientati al rispetto e alla specificità della persona; accessibilità fisica, vivibilità e comfort; accesso e informazioni, semplificazione e trasparenza; cura della relazione col paziente/cittadino. Buona affermazione anche per il presidio di Scorrano, tra i migliori cinque ospedali della Regione nella classifica assoluta.
La targa che premia i progressi del presidio copertinese è stata ritirata dal direttore medico facente funzioni, Cosimo Longo, e dal vicedirettore medico, Maria Grazia Manna, assieme al Direttore Generale ASL Lecce, Rodolfo Rollo e alla responsabile regionale del progetto YOUman LAB Umanizzazione, Sonia Giausa.
Una tappa di un percorso più ampio e profondo, come chiarito nell’intervento della stessa Giausa: “Dall’ospedale al territorio: l’evoluzione virtuosa del progetto pugliese di valutazione partecipata dell’umanizzazione”. Il laboratorio regionale creato da ARESS Puglia, diretta dal dr. Giovanni Gorgoni, è un progetto ambizioso, con due grandi direzioni di marcia. La prima è orientata principalmente sui temi dell’umanizzazione e basata su dati elaborati da Agenas. Un progetto che ha tagliato il traguardo del terzo anno ma ha una basata su “storia” più antica, giacché già nel 2012 la ASL di Lecce ha inaugurato il progetto pilota e nel 2017 ne è divenuta capofila regionale. Un esperimento partito con l’analisi di tre sole strutture (due pubbliche e una privata) e diventato strada facendo l’asse portante del modello di rilevazione regionale, allargato a tutte le strutture sanitarie di ricovero, pubbliche e private, della Regione Puglia.
Fondamentale per la buona riuscita del progetto YOUman Lab, una check list basata sul l’osservazione diretta effettuata da una équipe formata da cittadini e operatori sanitari, è risultato l’aver considerato non solo il valore delle persone ma anche l’investire sul loro coinvolgimento. Nell’ultima edizione, ad esempio, hanno partecipato alla raccolta dei dati équipe composte da un centinaio di operatori sanitari e altrettanti volontari, espressione di 53 realtà associative regionali.
Un patrimonio cospicuo, assieme a quello accumulato dal secondo filone della ricerca, perché l’umanizzazione riguarda e coinvolge direttamente anche gli operatori sanitari e l’ambiente di lavoro. L’analisi, stavolta, è stata orientata sul misurare e valutare il clima organizzativo interno delle aziende sanitarie, come ha spiegato Micaela Abbinante (responsabile YOUman LAB Clima) nell’illustrare i dati rilevati nel 2019 in tutte le Asl regionali ed elaborati dall’Istituto Sant’Anna di Pisa. L’obiettivo, va da sé, non è meramente statistico: misurare i fenomeni implica la realizzazione di piani di miglioramento.
Traccia comune al versante dell’umanizzazione, che è già pronto per nuove sfide. La ricerca nel prossimo futuro approderà nelle strutture di riabilitazione e allungherà lo sguardo sul percorso nascita, con l’ambizione e la difficoltà di valutare un processo che parte prima dell’ospedale e prosegue anche dopo. Infine, in collaborazione con AGENAS, l’analisi giungerà sino alla valutazione delle residenze sanitarie assistenziali. Con un arco temporale che, di fatto, proverà a sondare tutte le realtà e le età per capire come realizzare strutture e percorsi sanitari sempre più “dal volto umano”.