Lecce, sequestro di mezzo di caccia illegale

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Il CABS: suo uso purtroppo molto diffuso

LECCE – L’ennesimo “chiamaquaglia” come in gergo si usa chiamare. Apparati a volte molto complessi che servono a riprodurre il verso delle quaglie selvatiche attirandole nei pressi dell’appostamento del bracconiere.

In provincia di Lecce, si ha ora notizia del nuovo ritrovamento. Ad intervenire i Carabinieri Forestali i quali, nel territorio di Copertino, hanno trovato il richiamo elettronico corredato da timer, altoparlante e batteria al piombo. Secondo il CABS, l’associazione di volontari specializzata in antibracconaggio, i volatili, senza l’intervento dei militari, non avrebbero avuto scampo: sarebbero stati colpiti da un metodo di caccia illegale ancora molto diffuso un po’ in tutto il territorio italiano, nonostante il formale divieto di legge”.

Secondo i protezionisti, sebbene l’uso di tali strumenti potrebbe teoricamente riguardare altri scopi, appare come una incongruenza la libera vendita di chiamaquaglie ed affini a volte pubblicizzati in siti o riviste fin troppo tematiche. “Il legislatore – ha commentato il CABS – dovrebbe subito intervenire rafforzando le penalità di legge provvedendo, in danno ai bracconieri, alla stesura di specifici reati – delitti. Ad oggi – hanno aggiunto i protezionisti – le pene inflitte derivano invece dai più deboli reati contravvenzionali“.

A tal proposito il CABS rileva come la tutela degli animali di cosiddetta affezione derivi già dai più potenti reati delitti. Il colpevole di un bastonamento di un cane viene giustamente punito con reati più pesanti. Perchè, si domanda il CABS, lo stesso trattamento non deve essere riservato dopo che un gruppo di quaglie in migrazione, attratte dal richiamo elettronico, viene centrato dalla rosa di pallini esploso da uno sparo abusivo?.