I dettagli
BARI – Dopo il successo riscosso a Singapore, in occasione del Gran Premio di Formula 1, il progetto “Gradazioni di luce. Geografie di sguardi tra storia e contemporaneità” approda dal 19 ottobre 2019 al 19 gennaio 2020 alla Fondazione Dino Zoli di Forlì, presentandosi nella sua interezza.
La mostra, promossa da DZ Engineering e Fondazione Dino Zoli, è curata da Gigliola Foschi e Nadia Stefanel con opere realizzate per l’occasione da Alessandra Baldoni, Luca Gilli, Cosmo Laera, Luca Marianaccio, Lucrezia Roda e Pio Tarantini, sei fotografi italiani che si sono fatti portavoce nel mondo della cultura, della storia e della ricchezza dei luoghi che caratterizzano il nostro paese.
Cosmo Laera (Alberobello, 1962) ha fotografato il Bastione di Santa Scolastica (Bari, XVI sec), l’Abbazia di San Leonardo in Lama Volara di Siponto (Manfredonia, XII sec) e Canne della Battaglia (Barletta, II sec AC).
Il bastione aragonese di Santa Scolastica, risalente al XVI secolo, fu edificato dopo la demolizione della chiesa medievale dedicata ai Santi Giovanni e Paolo. Attraverso l’ingresso ai piedi del bastione, ricavato all’interno di una cannoniera, si intraprende un itinerario archeologico attraverso le testimonianze di oltre 4000 anni di storia del territorio, dalla Preistoria al Medioevo. La valorizzazione del Complesso che si trova presso il Lungomare che prende il nome dall’Imperatore Augusto è iniziato nel 2014 con il percorso di luci e narrazione che ha portato alla scoperta della storia del Bastione.
L’Abbazia di San Leonardo in Lama Volara di Siponto è un antico complesso risalente al XII sec. costituito dalla Chiesa, dal Monastero e dall’Ospedale che a breve ospiterà il museo di San Leonardo. La chiesa abbaziale è un esempio ammirevole di architettura romanica pugliese; di grande rilevanza il portale nord, rivolto al Gargano.
Circondato da possenti mura, che per molti secoli hanno protetto le popolazioni locali da attacchi nemici, il parco archeologico di Canne della Battaglia offre un lungo e affascinante percorso attraverso preziosi rinvenimenti di epoca romana, paleocristiana e medievale.
Pio Tarantini (Torchiarolo, 1950) ha fotografato la Chiesa di Santa Maria Maddalena a Uggiano (Lecce, seconda metà XVIII sec.) e la Cripta della Cattedrale di Otranto (Lecce, XI sec.).
L’attuale Chiesa Santa Maria Maddalena fu realizzata nella seconda metà del XVIII secolo sullo stesso sito in cui sorgevano le precedenti, più volte ricostruite. La costruzione della chiesa matrice oscilla tra storia e leggenda. Si racconta che il famoso medico Celestino Cominale fu chiamato a consulto dal Re di Napoli Ferdinando I di Borbone per la figlia gravemente malata. Ottenuta la guarigione il Re si impegnò ad esaudire qualsiasi desiderio dell’eminente luminare. Il Cominale volle che a beneficiare della generosità del re fosse la popolazione di Uggiano con la costruzione della nuova chiesa, più grande di quella esistente. La facciata, in stile barocco, fu ultimata nel 1775.
La Cripta della Cattedrale di Otranto, che si snoda nell’area sottostante dell’abside, del presbiterio e di parte dell’aula, risale all’XI secolo ed è una miniatura della celebre Cisterna di Teodosio o della Moschea di Cordova. Si trova nella cattedrale di Santa Maria Annunziata, il più importante luogo di culto cattolico della città di Otranto, chiesa madre dell’omonima arcidiocesi. Nel luglio del 1945 papa Pio XII elevò la cattedrale alla dignità di Basilica minore.
Luca Marianaccio (Agnone, Isernia, 1986) ha fotografato Castel del Monte (Andria, 1240).
Castel del Monte possiede un valore universale eccezionale per la perfezione delle sue forme, il mistero legato al rigore astronomico della sua planimetria, l’armonia e la fusione di elementi culturali venuti dal Nord dell’Europa, dal mondo Musulmano e dall’antichità classica. È un capolavoro unico dell’architettura medievale, che riflette l’umanesimo del suo fondatore: Federico II di Svevia.
Con questa motivazione, nel 1996, il Comitato del Patrimonio Mondiale UNESCO, ha inserito nella World Heritage List il castello.
Tutt’altro che casuale, e non solo a livello strategico, appare quindi la scelta del luogo di costruzione del castello: una collina inondata dal sole in tutte le ore del giorno, con cui il monumento sembra costantemente in relazione.
L’esposizione, che sarà inaugurata sabato 19 ottobre alle ore 18.00, è realizzata in collaborazione con Ambasciata d’Italia a Singapore, EuroCham, Camera di commercio italiana a Singapore (ICCS), Regione Emilia Romagna, Regione Puglia, Polo Museale della Puglia e Comune di Forlì; con il sostegno di Credem Banca, ELFI SPA, I Sabbioni. Apertura al pubblico da martedì a giovedì ore 9.30-12.30, da venerdì a domenica ore 9.30-12.30 e 16.30-19.30, chiuso lunedì e festivi. Ingresso libero.
Nel corso della mostra saranno organizzate tre conversazioni con gli artisti, in programma il sabato pomeriggio alle ore 18.00: 16 novembre 2019, conversazione con Cosmo Laera e Pio Tarantini; 14 dicembre 2019, conversazione con Alessandra Baldoni e Luca Gilli; 11 gennaio 2020, conversazione con Luca Marianaccio e Lucrezia Roda.
Una parte della mostra, ad aprile 2020, volerà in Vietnam, paese in cui la Formula 1 farà il suo esordio. Attraverso la sua controllata DZE Asia Pte Ltd, la DZ Engineering ha infatti recentemente acquisito la realizzazione dei Sistemi Elettronici per il circuito cittadino di Hanoi.
Per informazioni: DZ Engineering (tel. +39 0543 1917350, www.dz-e.com); Fondazione Dino Zoli (tel. +39 0543 755770, info@fondazionedinozoli.com, www.fondazionedinozoli.com).