Una nota del sindaco Cannito
BARLETTA – Il 12 dicembre 2007 la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, approvata dal Parlamento europeo nel novembre 2000, fu sottoscritta dal presidente di turno della UE e, grazie all’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, il primo dicembre 2009, assunse a tutti gli effetti il ruolo di trattato vincolante per gli Stati membri e per le istituzioni europee. Questo decimo anniversario deve spingerci ad alcune riflessioni
A prescindere dal valore giuridico che le si attribuisce, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea enuncia e difende un patrimonio di valori che non può non essere condiviso e perseguito, dal preambolo al 57esimo e ultimo articolo. Non è una Carta che regola rapporti finanziari o tecnicismi spesso incomprensibili ai cittadini, ma contiene principi che permettono a tutti di vedere rispettata la propria dignità e libertà di azione e di pensiero. Dignità, Libertà, Uguaglianza, Solidarietà, Cittadinanza e Giustizia, questi sono i sei Capi che, con il Preambolo e le Disposizioni generali, la compongono e che, declamandosi, danno voce ai fondamentali valori europei e umani.
Una riflessione, mi preme sottolineare, ancor più necessaria in un momento storico in cui, secondo alcuni si potrebbe porre fine al progetto europeo che, al contrario, merita sì una approfondita discussione su alcuni temi ma che di certo non ha concluso la sua mission.
Nel rileggere la Carta si evince chiaramente quanto, l’idea dell’unione dei popoli europei si fondi sulla necessità di assicurare la pace e condividere un patrimonio di valori che proprio in essa trovano enunciazione. Eppure, in pochi conoscono il suo contenuto se è vero che, da un’indagine dell’Eurobarometro, solo quattro persone su dieci ha sentito parlare della Carte e, dato ancor più avvilente, solo uno su dieci ne conosce il contenuto. Farla conoscere è, dunque, una necessità, perché non si tratta di una semplice elencazione di buoni propositi, ma perché è da quei principi e valori che si sviluppano tutte le azioni messe in campo dalle istituzioni europee e dagli stati membri.
Cari ragazzi, soprattutto a voi mi rivolgo, leggete la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea perché noi tutti siamo cittadini europei e dal vostro concittadino ve lo dico, non da Sindaco, da uomo che condivide quei valori e principi. In quella idea di Unione fondata su valori indivisibili e universali di dignità umana, uguaglianza, solidarietà, giustizia e libertà si deve credere e riporre fiducia poiché, e ne sono fermamente convinto, prima di essere una somma di stati, il progetto di Unione Europea trova radici e forza nell’unione di persone libere che si rivedono in valori e principi che nella Carta dei diritti fondamentali trovano la migliore testimonianza possibile. Mi auguro, e mi spenderò per questo, che soprattutto le giovani generazioni possano far propri quei principi e valori al di là di ogni faziosa retorica.