I dettagli
BARI – “L’assenza di risposte da parte della Regione Puglia sul Psr sarebbe grave in tempi normali, oggi in clima di emergenza coronavirus è un ritardo da considerarsi gravissimo“. È quanto ha evidenziato il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro durante l’odierna riunione del Consiglio Direttivo regionale dedicata alla gestione dell’emergenza Covid-19.
“A inizio di maggio – ha detto Lazzàro – abbiamo sollecitato la convocazione del tavolo del partenariato socio economico per discutere sulle attività della Regione e sulle novità che arrivano da Bruxelles in merito al Programma di sviluppo rurale, proprio perché consapevoli che le lungaggini sarebbero ricadute dolorosamente sugli agricoltori che oggi attendono un aiuto per ripartire“.
Il Psr Puglia ha una dotazione finanziaria di circa 1.616 milioni di euro con un contributo del fondo europeo per l’agricoltura di oltre 978,1 milioni di euro. Ma l’avanzamento di spesa del programma è ancora attestato al 31,26%, restano da spendere circa 1.111 milioni. La Commissione Ue ha accolto a febbraio scorso la richiesta di deroga della Regione Puglia.
“Questo contesto recessivo per l’agroalimentare pugliese (che tuttavia non si discosta da quello nazionale) è aggravato dal blocco a livello mondiale del canale Horeca. Anche sul mercato interno – ha evidenziato – l’elemento negativo più evidente per la domanda di generi agroalimentari è il blocco del canale Horeca e l’azzeramento dei flussi turistici“.
Le imprese più colpite sono quelle di gamma più alta (si pensi al vino) ma anche alcune realtà legate al territorio, alla ristorazione locale, gli agriturismi”.
“Per il mondo imprenditoriale agricolo regionale – ha concluso il presidente di Confagricoltura Puglia – è urgente e non procrastinabile che la Regione apra i tavoli per dare risposte sul Psr, sui passaggi tecnici per gli aiuti ai settori Florovivaistico e Lattiero e sull’avanzamento del Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia che destina, tra il 2020 e 2021, 300 milioni di euro al Salento, zona già impoverita dall’emergenza Xylella fastidiosa“.