Decreto scuola, gli architetti dicono “no” al commissariamento degli appalti

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rocco de matteis

LECCE – “Abbiamo accettato volentieri l’invito a partecipare a questo incontro con lo spirito di poter offrire il nostro contributo professionale. L’emergenza sanitaria ha messo a nudo le carenze dell’attività dei lavori pubblici, un settore sprofondato in una crisi senza precedenti. Il nuovo decreto legge sulla Scuola varato dal Governo Conte per adeguare e mettere in sicurezza le strutture scolastiche va nella direzione di sburocratizzare il sistema. Ben venga lo snellimento delle procedure ma questa strada non deve diventare un pretesto per eliminare punti di riferimento ineludibili”.

E’ quanto ha affermato il presidente dell’Ordine degli Architetti di Lecce Rocco De Matteis in occasione dell’incontro organizzato dalla Provincia di Lecce sulla crisi dell’edilizia e al quale hanno preso parte anche Ance, Claai Puglia, Cna Lecce, Confapi Aniem Lecce, Confartigianato, Collegio dei Geometri e Ordine degli Ingegneri.

L’accelerazione dei lavori – ha spiegato De Matteis – rischia di avere un forte impatto negativo sull’affidabilità e dunque sulla qualità dei lavori stessi, a cominciare da una deregolamentazione del codice dei contratti. Il conferimento speciale di poteri commissariali dato ai sindaci e ai presidenti delle province fino al prossimo 31 dicembre per garantire l’avvio del prossimo anno scolastico, rappresenta l’anticamera di percorsi azzardati che rischiano di produrre notevoli danni, visti anche i tempi molto stretti: il ricorso alla pratica del massimo ribasso, gli affidamenti discrezionali per professionisti e imprese, la massima economicità nella progettazione, sono assolutamente inaccettabili”.

Ecco perché gli architetti dicono con forza “no” al commissariamento degli appalti. “Quello che auspichiamo, viceversa, è una maggiore collaborazione con gli enti istituzionali. Una cabina di regia con Provincia di Lecce e comuni capace di dar vita ad una centrale unica di appalti per evitare di intervenire solo in situazioni emergenziali come quella che stiamo vivendo”.

L’obiettivo – sottolinea il numero uno degli architetti salentini – è quello di puntare ad una unicità delle linee guida, con medesime modalità e procedure, bandi di affidamento omogenei o comunque sia condivisi da tutti gli attori coinvolti per offrire risposte chiare e trasparenti. Sono principi equi e inalienabili a cui non intendiamo rinunciare.

E allora rivedere – ad esempio – l’intero sistema dell’edilizia scolastica diventa un’opportunità da cogliere al volo. E’ necessario realizzare un vero e proprio Piano scuola per riqualificare e, magari, riprogettare tutti gli istituti presenti sul territorio. Il patrimonio scolastico è spesso obsoleto. Perciò sarebbe il caso di capire dove, come e se intervenire”.

Per gli architetti diventa dunque prioritaria “la ricognizione dello stato di ogni singolo immobile scolastico per valutare il rapporto costi-benefici, magari in alcuni casi avviando dei concorsi di progettazione, in altri realizzando studi di fattibilità per la demolizione o la ricostruzione degli immobili, in altri ancora puntando alla rigenerazione urbana. E’ auspicabile che si possa far ricorso al massimo ribasso solo per progetti di ristrutturazione, manutenzione straordinaria, efficientamento energetico, e via discorrendo. Altre strade non ce ne sono. Le scorciatoie finiscono solo con abbassare sensibilmente il livello di sicurezza senza assicurare la necessaria qualità degli interventi. Un vicolo cieco da evitare in ogni modo”.