Barletta, piazza Principe Umberto: difficoltà per la riqualificazione urbana

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BARLETTA – Da un po’ di tempo sui social, e non solo, è aperto il dibattito, e con esso le solite polemiche, sull’arredo urbano che dovrebbe caratterizzare piazza Principe Umberto. Bene, a tal proposito, si informano i cittadini che sotto buona parte della superficie di quella piazza, ben 300 metri, vi è il vuoto e, a circa sei metri di profondità, vi sono, fra le altre cose, l’impianto di sollevamento della rete fognaria, le cabine di trasformazione dell’energia elettrica dell’Enel che alimentano tutto il quartiere e l’ex ospedale, diversi vani tecnici, fra cui quello termoidraulico che serviva per il riscaldamento degli ambienti dell’ex ospedale, depositi.

Per quanto riguarda poi la parte non vuota, al di sotto della stessa corre una dorsale elettrica interrata di media tensione di 20.000 volt e una vecchia condotta fognaria al servizio del quartiere.

Il solaio, ovvero la superficie della piazza, come è ben visibile, presenta diverse grate che non possono essere rimosse, in quanto funzionali all’areazione dei vani e degli impianti sottostanti oltre che a rappresentare un accesso sia per l’ordinaria manutenzione sia per le emergenze.

Per tutto questo è difficile pensare di poter prevedere sulla nuova piazza panchine o alberi. Essendo, infatti, stato ripristinato il solaio di cemento armato, protetto da una guaina bituminosa, andare a piantare alberi o installare sedute, rischia di bucare e danneggiare la guaina e creare infiltrazioni di acque meteoriche nel solaio e nei sottostanti vani tecnici con quello che ne conseguirebbe, come già più volte avvenuto in passato.

Questo però è solo un aspetto della questione, quello tecnico. Ve n’è un altro che attiene alla peculiarità dello spazio di cui si parla e alla sua sicurezza, uno spazio troppe volte occupato per bivacchi e attività illecite che negli anni lo hanno reso invivibile e pericoloso.

Si ricorda un episodio su tutti, a settembre dell’anno scorso, quando il parroco di Sant’Agostino fu aggredito e dell’accaduto si occupò anche il Comitato per l’ordine e la sicurezza riunitosi in Prefettura. Motivo per cui si teme un ritorno a situazioni già viste, nuovi bivacchi e capannelli di malintenzionati.

Di sicuro si troveranno soluzioni per rendere quella piazza decorosa e gradevole, soluzioni consonanti e in armonia con il nuovo contesto architettonico che si andrà profilando anche grazie al rifacimento della facciata dell’ex ospedale, senza dimenticare la bellezza riscoperta del prospetto della chiesa di Sant’Agostino. Faremo in modo che questa piazza, che dal 1967 era stata assoggettata al servizio della sanità ospedaliera, sia un luogo sicuro per i residenti, in cui potranno tornare a giocare i bambini sotto lo sguardo vigile dei genitori e in cui ritrovarsi all’uscita dalla chiesa e in qualsiasi occasione si voglia.

Piazza Umberto tornerà ad essere un luogo vivo e vivibile in cui i cittadini potranno ritrovarsi nel pieno rispetto degli altri e del decoro di questo spazio rinnovato.