Il candidato al consiglio regionale: “Ora tocca al Mipaaf attivarsi con un decreto”. I danni del 5 e 6 agosto hanno distrutto intere piantagioni di pomodoro
FOGGIA – “La Regione Puglia, in seguito all’invio della dettagliata relazione da parte dell’Ufficio Provinciale dell’Agricoltura di Foggia in data 4 settembre 2020, con deliberazione della Giunta ha richiesto al Ministero delle Politiche Agricole il riconoscimento dello Stato di Calamità e il conseguente ristoro dei danni relativi alle violenti grandinate e agli allagamenti che hanno colpito il 5 e 6 agosto scorso i territori di Apricena, Lesina, Poggio Imperiale, San Paolo di Civitate, San Severo, Serracapriola, Stornara e Stornarella“.
A darne notizia, stamattina, è Pino Lonigro, candidato al consiglio regionale della Puglia nella lista Senso Civico-un nuovo Ulivo per la Puglia.
“Comuni, Ufficio Provinciale dell’Agricoltura e Regione Puglia sono stati rapidi e tempestivi, poiché la verifica dei danni va operata a partire dalle ore immediatamente successive agli eventi e per un lasso di tempo più ampio necessario a riscontrare gli effetti nei giorni seguenti. Nelle 24 ore successive a quegli eventi meteorologici estremi, chiesi immediatamente che venisse avviato l’iter per il riconoscimento dello Stato di Calamità, sollecitando le strutture comunali a compiere tempestivamente le verifiche per relazionare dettagliatamente quanto avvenuto agli organismi competenti, ed è proprio ciò che è successo“, ha ricordato Lonigro. La relazione dell’Ufficio Provinciale dell’Agricoltura di Foggia ha raccolto, sistematizzato e verificato le segnalazioni giunte dagli agricoltori, dai comuni e dalle organizzazioni agricole, elaborando una relazione di circa 20 pagine che ha dettagliato, zona per zona, i danni subiti dalle colture. “Adesso, il prossimo passaggio spetta al Ministero delle Politiche Agricole”, ha aggiunto Lonigro, “poiché toccherà al Mipaaf recepire la richiesta della Regione Puglia e farla propria con un decreto“.
Il 5 e il 6 agosto 2020, grandine e nubifragi hanno distrutto intere piantagioni di pomodoro ad Apricena e in gran parte dell’Alto Tavoliere. Ad Apricena, l’esondazione di un torrente ha fatto finire tutto sotto acqua e fango. In tutta l’area per cui è stato richiesto il riconoscimento dello Stato di Calamità si verificarono danni per migliaia di euro soprattutto alle piantagioni di pomodoro, ma non solo, poiché vento e pioggia fecero cadere al suolo anche rami e olive, oltre a danneggiare i vigneti in un momento decisivo per lo sviluppo dei grappoli.