Ultimo week end per visitare la mostra “Ferruccio Ferroni Fotografie” a Palazzo delle Arti Beltrani a Trani. Si chiude domenica 13 settembre l’esposizione dedicata al fotografo marchigiano
TRANI – Ultimi due giorni per visitare la mostra “Ferruccio Ferroni. Fotografie” a Trani. Si conclude domenica 13 settembre 2020 l’esposizione con le opere del fotografo marchigiano definito “poeta della luce” a Palazzo delle Arti Beltrani.
«La mostra, organizzata in occasione del centenario della nascita dell’artista marchigiano (Mercatello sul Metauro 1920 – Senigallia 2007) ha, per la prima volta nella storia espositiva delle immagini di Ferroni, posto le stesse in dialogo con alcune foto del giovane Piero Percoco (Sannicandro di Bari, classe 1987), prevedendo così “l’intromissione” di una produzione contemporanea che ha mostrato tutta la carica sperimentale ed avanguardista dell’avvocato-fotografo, nella sua ricerca materica ed informale come in quella figurativa di ambito ritrattistico». Così la storica della fotografia Alessia Venditti che, assieme a Marcello Sparaventi (presidente di Centrale Fotografia Fano e dell’Archivio Ferroni di Senigallia), ha curato la mostra.
L’esposizione conta 50 opere provenienti dall’Archivio Ferruccio Ferroni di Senigallia, stampate dal fotografo nella propria camera oscura e fatte incorniciare secondo sue precise indicazioni. Ogni foto esposta ha infatti la cornice originale dell’epoca. La mostra ricalca il percorso dell’artista dall’esordio alle opere contemporanee, attraverso l’analisi di alcuni dei temi pilastro della sua ricerca tra cui i ritratti, il paesaggio e la materia. La scelta dei curatori, condivisa con la famiglia dell’artista, di inserire nel percorso espositivo alcune opere del fotografo contemporaneo Piero Percoco, poste in un ideale dialogo atemporale con quelle ferroniane, è quella di mostrare quanto la ricerca di Ferroni, che ha origine all’inizio degli anni Cinquanta, abbia una forza estetica e comunicativa assolutamente attuale. Il progetto espositivo, site specific, pensato proprio in funzione degli spazi tranesi, comprende anche un video che illustra la produzione a colori di Ferroni e alcune opere di Piero Percoco che riaprono un dialogo con la contemporaneità.
Definito il poeta della luce, con l’obiettivo prima di un’Hasselblad, poi di una Leica, Ferruccio Ferroni è riuscito a trasformare la fotografia in uno strumento che ha reso più pregevole e luminoso il mondo. Ferruccio Ferroni sarà impegnato in prima persona negli eventi del secondo conflitto mondiale. Dopo l’esperienza dolorosa della guerra, si avvicina alla fotografia e la esercita per tutta la vita parallelamente all’attività di avvocato; ne deriva un’importante produzione fotografica che, pur svolgendosi in ambito amatoriale, si caratterizza per un rigore e un equilibrio propri del professionismo. Diviene Maestro della Fotografia nel 1996 e Autore dell’anno nel 2006 per la FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), le sue immagini sono oggi conservate presso l’archivio di famiglia a Senigallia (AN), il Museo Folkwang di Essen, il Gabinetto delle Stampe della Biblioteca Nazionale di Parigi, il Museo d’Arte Moderna dell’Informazione e della Fotografia del Comune di Senigallia, la Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino, la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche e il Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari di Firenze.
Per visitare la mostra, aperta al pubblico ancora sabato 12 e domenica 13 settembre dalle 16:00 alle 20:00, in ossequio alle norme anti Covid, è necessario registrarsi al seguente link:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSf2Ey4hAxWn339h0YzTXDj2rqk1tRhEhvywS6-T0afIkB0kiw/viewform
FERRUCCIO FERRONI
Nasce a Mercatello sul Metauro (PU) nel 1920 e scompare a Senigallia nel 2007.
Dopo l’esperienza dolorosa della guerra, la prigionia in Germania e il ricovero presso il sanatorio di Forlì per aver contratto una tubercolosi, nel 1953 si laurea in giurisprudenza ed esercita la professione di avvocato fino al 1992. Si avvicina alla fotografia e la esercita parallelamente all’attività forense, dando vita ad un’ampia produzione. Maestro della Fotografia nel 1996 e Autore dell’anno nel 2006 per la FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche – Ferruccio Ferroni è stato premiato al Grand Concours International de Photographie del 1950 organizzato dalla rivista Camera di Lucerna e ha partecipato all’Esposizione Internazionale Fotografica di Milano del 1952, alla Mostra della Fotografia italiana di Firenze nel 1953 e alla Subjektive Fotografie 2 di Saarbrucken nel 1954/1955. Le sue opere sono oggi conservate presso l’archivio di famiglia, il Museo Folkwang di Essen, il Gabinetto delle stampe della Biblioteca Nazionale di Parigi, il Museo d’Arte Moderna dell’Informazione e della Fotografia del Comune di Senigallia, la Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino, la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche e il Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari di Firenze.
PIERO PERCOCO è un giovane fotografo pugliese.
Nato a Bari, da bambino ha trascorso qualche mese in Venezuela, ma ha sempre vissuto a Sannicandro (Ba), piccolo paese di provincia. Percoco scatta con gli occhi, prima che con lo strumento fotografico, occhi spalancati e curiosi e la fotografia non è che un’estensione della sua intuizione visiva. Il suo è un flusso ininterrotto di immagini, pezzi di realtà narrata attraverso la scelta di luci e colori scintillanti. I soggetti sembrano possedere una forza perturbante, ma una visione prolungata di questi scatti evidenzia la capacità dell’autore di avvicinarsi al soggetto e di sorprenderlo in pose prive di artificio. I dettagli, invece, assumono proporzioni variabili e dall’effetto sorprendente: mani, piedi, piccoli animali e oggetti d’uso quotidiano diventano la parte di un tutto fortemente espressivo, “parlante”. D’altronde l’attenzione al dettaglio, a volte buffo, altre tragico, è la spia di uno sguardo indagatore, con il quale Piero Percoco raccoglie orgogliosamente le sue storie e le mette insieme, conferendo loro dignità e valore universale. Al lettore attento di queste storie viene suggerito di immaginare cos’è accaduto un attimo prima e cos’accadrà un attimo dopo lo scatto.