BARI – Una procedura di definizione e ripartizione del tributo 630 incongrua, non rispondente all’erogazione del servizio per come dovrebbe essere, per certi versi illegittima. Con una nota inviata al Commissario Commissario Straordinario unico dei Consorzi di Bonifica Arneo, Storanara e Tara, Terre d’Apulia, Ugento e Li Foggi, la CIA Agricoltori della Puglia contesta la procedura relativa al contributo 630 e chiede, per l’ennesima volta, che i consorzi commissariati tornino realmente a funzionare, perché ad oggi chiedono contributi senza erogare i servizi che ne giustificherebbero il pagamento.
“Abbiamo preso atto che, nella sua qualità di Commissario del Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia, in data 15 ottobre 2020 ha pubblicato le liste di carico relative al Contributo di Bonifica Cod. 630 – Difesa Idraulica per l’anno 2017. Tanto a seguito della Deliberazione Commissariale n. 388 del 01/10/2020 relativa all’approvazione dell’importo globale del contributo di bonifica Cod. 630 per l’anno 2017, importo da ripartire per U.T.O. (Unità Territoriale Omogenea). La CIA Agricoltori Italiani della Puglia, per conto di tutti i propri rappresentati, ha avuto occasione, ormai numerose volte, di contestare tale procedura di definizione e ripartizione del tributo, a nostro parere errata, per certi versi illegittima, incongrua e comunque ormai non più rispondente alle esigenze ed alle finalità del tributo stesso“, ha spiegato Raffaele Carrabba, presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia, all’interno della nota inviata al Commissario unico straordinario dei consorzi summenzionati. “Per necessaria memoria“, ha aggiunto Felice Ardito, presidente provinciale di CIA Levante, “si ricordano i numerosissimi ricorsi rivolti sin dal 2014 avverso le cartelle dei Consorzi di Bonifica commissariati impositive del tributo Cod. 630, che hanno visto, pur nell’ondivaga giurisprudenza delle Commissioni Tributarie, altrettanti numerosi accoglimenti e addirittura sentenze della Cassazione di accoglimento che, come la si voglia vedere, generano legittimi dubbi ormai sul fondamento del tributo, non tanto della sua astratta validità normativa, quanto della sostanziale e pertanto legittima efficacia“.
L’annosa esposizione debitoria, le difficoltà di esazione, il contenzioso ormai ingestibile e molto costoso non consentono – e questo è un dato oggettivo e incontestabile – di eseguire i lavori strutturali astrattamente indicati nella programmazione, riferiti paradossalmente ad annualità pregresse, determinando un assurdo uso degli importi escussi quasi unicamente per il mero funzionamento dell’apparato amministrativo dei Consorzi senza alcuna utilità per gli agricoltori, se non le scarse attività di manutenzione. La gestione spesso discutibile dei Consorzi stessi, ovviamente non riferita all’attuale, come dimostrano le indagini giudiziarie non ha certo contribuito a migliorare la situazione. “Abbiamo cercato spesso di interloquire con i Consorzi senza l’accoglimento di un vero e pacifico confronto: tra l’altro è singolare che Enti Consortili che dovrebbero essere sostanziale proprietà dei Consorziati vengono avvertiti come una entità estranea e ostile“, ha fatto rilevare Carrabba.
“Diffidando pertanto a procedere ad una esazione che vedrebbe il massiccio ricorso, ancora una volta, a contenziosi che sono stati solo fonte di spese legali per gli Enti, chiediamo al Commissario Straordinario nonché al presidente della Regione Puglia e all’assessore regionale all’Agricoltura un incontro urgente per avviare un serio tavolo di confronto, anche tenendo conto dell’avvio di una nuova legislatura regionale e nel contempo l’interruzione dei termini di ogni procedura relativa alla notifica di cartelle ed atti ingiuntivi nei confronti dei Consorziati del Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia. Tanto per una soluzione concordata delle problematiche pregresse e l’avvio di un percorso comune che veda una nuova e condivisa normazione in ordine alle procedure ed organizzazione dei Consorzi di Bonifica che potrebbe essere utile non solo a livello regionale ma anche a livello nazionale per una nuova stagione legislativa sul tema“.