BARLETTA – “Gli alberi sono lo sforzo infinito della terra per parlare al cielo in ascolto”. È tutto nella bellissima frase di Rabindranath Tagore, è tutto nello sforzo in un momento complesso per l’intera comunità – forse il più complesso – e forse è più di una coincidenza che il 21 novembre si celebra la giornata nazionale degli alberi.
Bar.S.A. S.p.A. e l’amministrazione comunale di Barletta tramite l’assessorato alle Politiche e servizi istituzionali, partecipano ad un progetto nobile ed emotivo, di cui la città sembra avere un grande bisogno. «Una buona notizia mentre ne riceviamo tante che ci inquietano, che ci colpiscono perché minano i nostri affetti. Pianteremo un albero secolare perché la nostra Barletta ha bisogno di osservare la speranza, di andare oltre numeri e statistiche di una malattia che non voglio nominare».
Una buona notizia, ci ricorda l’amministratore di Bar.S.A. avv. Michele Cianci, che corrisponde a un’iniziativa lodevole che si terrà il prossimo 21 novembre alle ore 10.00 presso i giardini antistanti il Castello di Barletta. Un albero sarà piantato a beneficio, non solo simbolico, dell’intera comunità.
«È un simbolo che ci terrà uniti, ringrazio il sindaco Dott. Cosimo Cannito e l’assessore Dott. Ruggiero Passero per aver pensato, unitamente a noi della BAR.S.A., a questo evento emozionante, a causa del momento storico particolare che stiamo attraversando. È vero, oggi siamo presi da problemi gravi che saranno indelebili nel tempo, si discute di altre limitazioni della libertà, che verranno nelle prossime ore, necessarie per la tutela della salute di tutti. Ed è proprio per questo che abbiamo pensato di lasciare un’impronta, anch’essa indelebile nel tempo, piantando le radici di un albero secolare che potrà ricordare alle future generazioni le sofferenze che stiamo patendo, oggi, tutti noi. Vogliamo dimostrare ai posteri che la natura è sempre in grado di mettere radici che con l’aiuto dell’uomo possono resistere a tutto. Così come l’uomo può resistere a tutto con l’aiuto della natura».
«Nel momento più difficile – conclude Cianci – vorrei che tutti potessimo essere uniti per rinascere, come una buona comunità deve fare. Uniti, a partire dai più giovani, nel rispettare le poche regole, tenere la mascherina e disinfettarsi spesso, al fine di tutelare la salute nostra e dei nostri cari, come si fa in ogni buona famiglia».