Ecomafia: un illecito su 10 è in Puglia, la regione è seconda in Italia

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LegambienteBARI – Con 3.598 infrazioni la Puglia sale dal terzo al secondo posto nella classifica generale dell’illegalità ambientale, con Bari e Lecce fra le prime 10 province d’Italia. E’ quanto emerge dal Rapporto Ecomafia 2020 di Legambiente. Nel dettaglio gli illeciti ambientali accertati in Puglia rappresentano il 10,4% del totale nazionale e hanno portato a 1.020 sequestri, 3.200 persone denunciate e 7 arrestate. Nel ciclo illegale dei rifiuti, nel 2019 la Puglia rimane al secondo posto con 835 infrazioni accertate (l’8,8% sul totale nazionale), 965 persone denunciate, 6 arrestate e 314 sequestri effettuati.

Dal 2002 all’ottobre 2020, le Procura pugliesi hanno aperto 81 inchieste contro attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti, che hanno portato a 219 ordinanze di custodia cautelare, 645 persone denunciate e coinvolto 94 aziende con oltre 6 milioni di tonnellate di rifiuti sequestrate. Dal 1 gennaio 2019 al 17 ottobre 2020, inoltre, ci sono state 13 inchieste sulla corruzione in materia ambientale, con 30 persone arrestate, 110 denunciate e 13 sequestri effettuati. Con riferimento al ciclo del cemento, la Puglia sale al secondo posto con 1.350 infrazioni accertate (l’11,8% sul totale nazionale), 1.365 persone denunciate e 335 sequestri effettuati.

Per quanto riguarda il racket degli animali (corse clandestine di cavalli, combattimenti clandestini, traffico di animali da compagnia, commercio illegale di specie protette, macellazione clandestina, abigeato, bracconaggio e pesca di frodo), scende al terzo posto con 801 infrazioni accertate (il 9,9% sul totale nazionale), 716 persone denunciate, un arresto e 320 sequestri. Sul fronte dell’archeomafia, la regione sale al quinto posto con 47 furti di opere d’arte.