In alcune zone, incremento del 200% delle denunce di danni da fauna selvatica. Rischio crescente per l’integrità delle colture e l’incolumità degli automobilisti
TARANTO – Non solo cinghiali, ora l’integrità delle colture e l’incolumità degli automobilisti, nel Tarantino, è messa in pericolo anche dal proliferare degli istrici. E’ quanto segnala la CIA Agricoltori Italiani Area Due Mari (Taranto-Brindisi). Il problema sta diventando particolarmente gravoso ed evidente sulla Strada Provinciale 13 che collega Castellaneta a Castellaneta Marina. L’arteria viaria in questione è spesso attraversata da istrici e cinghiali di oltre un quintale. “Si tratta di una strada con alti volumi di traffico”, ha spiegato Vito Rubino, direttore provinciale di CIA Due Mari. “Sarebbe ora di intervenire, prima che ci scappi il morto”, ha aggiunto Pietro De Padova, presidente provinciale dell’organizzazione.
DANNI IN AUMENTO. Nel 2020, anche a causa del prolungato periodo di lockdown che ha interessato l’Italia durante l’inverno scorso, in tutta la Puglia sono aumentati sia il numero che la presenza degli esemplari della fauna selvatica nelle campagne e in prossimità dei centri abitati. In alcune zone della regione, è stato registrato un aumento del 200% delle richieste di risarcimento danni da fauna selvatica. Le imprese agricole e quelle agro-zootecniche hanno visto incrementare gli episodi di danneggiamenti provocati da cinghiali, lupi e storni.
CINGHIALI, LUPI e RANDAGI. Con l’incremento del numero di cinghiali e di lupi, sono aumentati i casi di danneggiamenti ad agricoltori e allevatori. “Lo diciamo da tempo”, hanno ricordato Rubino e De Padova. “Occorre una task force che operi per porre un freno al moltiplicarsi fuori controllo della fauna selvatica”. CIA Agricoltori Italiani della Puglia, attraverso tutte le sue declinazioni territoriali, sostiene ormai da anni che ai proprietari e ai conduttori dei terreni agricoli debba essere riconosciuto il diritto al risarcimento integrale della perdita effettivamente subita”. Il risarcimento per i danni da fauna selvatica non può rientrare nell’ambito dei Regolamenti dell’Unione Europea sugli aiuti di Stato e va sottratto al regime dei de minimis.