Peculato: sequestrati beni a imprenditore videolottery di Bari

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BARI – Si sarebbe appropriato delle somme che avrebbe dovuto versare al fisco per oltre 270mila euro. Con l’accusa di peculato aggravato la Guardia di finanza ha sequestrato beni, dello stesso valore, a un imprenditore barese 40enne del settore dei giochi. Dalle indagini, coordinate dal procuratore facente funzione Roberto Rossi e dalla pm Angela Maria Morea è emerso che l’uomo avrebbe manomesso il sistema di registrazione delle giocate su alcuni apparecchi da gioco della tipologia “New slot”, con l’installazione di una scheda di gioco non autorizzata (alternativa a quella ufficiale che quantifica il Preu da versare al fisco) e di un dispositivo elettronico che dirottava parte delle giocate dalla scheda principale (autorizzata) a quella secondaria (clandestina).

Per questa vicenda l’imprenditore è già stato processato e condannato con rito abbreviato alla pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione nell’ambito di un parallelo procedimento penale per i reati di frode informatica aggravata e di alterazione del contenuto di comunicazioni informatiche/telematiche.

E’ stato anche coinvolto e arrestato un anno fa nell’operazione “Gaming machine” della Dda su un “ampio e diffuso sistema di malaffare, esistente nella città di Bari e nei Comuni limitrofi – spiega la Procura – finalizzato all’imposizione del noleggio delle apparecchiature da intrattenimento delle società” riconducibili al 40enne “presso diversi esercizi commerciali”, grazie “al supporto illecito offerto da esponenti di organizzazioni criminali egemoni sui rispettivi territori di riferimento, i cui metodi mafiosi, basati sulla forza di intimidazione, avevano neutralizzato, di fatto, ogni tentativo degli imprenditori di sottrarsi al noleggio degli apparecchi e di rivolgersi ad altre aziende di settore”.