La Puglia è terza al sud per raccolta Raee con uno dei migliori incrementi a livello nazionale (+21,8%), ma il dato pro capite regionale rimane particolarmente basso (4,26 kg/ab) e il penultimo in Italia
PUGLIA – Nel 2020 in Puglia sono state avviate a corretto smaltimento 17.274 tonnellate da rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Lo evidenzia il Rapporto Annuale 2020 del Centro di Coordinamento RAEE, l’istituzione che sintetizza i risultati conseguiti da tutti i Sistemi Collettivi che si occupano del ritiro presso i centri di raccolta e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione per la gestione dei rifiuti tecnologici in Italia.
Rispetto al 2019 la raccolta è cresciuta in maniera importante, segnando un incremento del 21,8%, tra i migliori a livello nazionale, che si traduce in una raccolta aggiuntiva di oltre 3.000 tonnellate. Questo risultato consente alla Regione di piazzarsi al 9° posto nel ranking nazionale per volumi gestiti e di conquistare la medaglia di bronzo tra le regioni del Sud Italia.
La crescita è pressoché uniforme in tutte le province ed è sostenuta in particolar modo dall’aumento della raccolta dei rifiuti di grandi bianchi (R2) che tocca le 3.550 tonnellate con un incremento del 54,2%, pari a quasi 1.300 tonnellate in più del 2019.
Molto sostenuta e tra le migliori del Sud Italia anche la raccolta di piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo (R4) che con un +27,6% si attesta a 3.249 tonnellate.
Crescono anche la raccolta di apparecchi con schermi (R3), per un totale di 4.688 tonnellate (+14,3%), e quella di freddo e clima (R1) che con un +11,1% sale a 5.706 tonnellate.
In calo, ma in linea con l’andamento emerso a livello nazionale, la raccolta di sorgenti luminose (R5) che con un -14% si ferma a 82 tonnellate.
Migliora, ma non abbastanza, la raccolta pro capite che raggiunge i 4,26 kg per abitante (+21,2%), valore ancora molto lontano dalla media nazionale (6,14 kg/ab) che posiziona la Regione in penultima posizione a livello nazionale.
Circa l’86% dei volumi pugliesi proviene dai centri di raccolta comunali, il restante 14% ha origine dai luoghi di raggruppamento della distribuzione (LdR), anche se i dati delle singole province presentano situazioni tra loro molto diverse.
Da sottolineare il contributo degli installatori nel raggruppamento cinque che raccolgono quasi il 7% dei volumi regionali.
Raccolta per province
La provincia di Lecce contribuisce alla raccolta complessiva regionale con 6.348 tonnellate, in crescita del 17,1% rispetto al 2019, sostenute in particolare da un incremento importante in R2 (+60,3%) e in R4 (+29,9%).
La provincia di Bari raccoglie 4.877 tonnellate, segnando un +24% sul 2019, con un incremento sostenuto sia in R2 (+42%) sia in R1 (+19,15%). Segue, a distanza, la provincia di Brindisi che si attesta a 2.226 tonnellate, in crescita del 24%, anche in questo caso beneficiando soprattutto degli incrementi in R2 (+53,4%) e in R4 (+42%).
Sfiora le 1.400 tonnellate la provincia di Foggia, che con un +21,5% si ferma a 1.399 tonnellate, più di un terzo delle quali relative al raggruppamento 1, ma con l’aumento più significativo in R2 che incrementa di 100 tonnellate la propria raccolta.
Accomunate da un incremento di circa 280 tonnellate ciascuna, risultano invece in crescita le province di Taranto e di Barletta-Andria-Trani, rispettivamente con 1.250 tonnellate e 1.174 tonnellate.
Altro elemento in comune a queste due province è l’assenza di volumi provenienti dai luoghi di raccolta della distribuzione, che invece nella provincia di Bari veicolano circa il 22% della raccolta, rispetto ad una media nazionale del 18%.
Tra le peculiarità provinciali, in riferimento ai volumi di sorgenti luminose raccolti spicca il contributo degli installatori che nella provincia di Taranto pesa per quasi il 35% dei quantitativi complessivi del raggruppamento.
In termini di raccolta pro capite, con 7,93 kg/ab la provincia di Lecce rappresenta un’eccezione nella Regione, data dal fatto di essere l’unica a superare la media pro capite nazionale (6,14 kg/ab). Nonostante una importante crescita (+20,4%) la provincia di Brindisi rimane a 5,57 kg/ab, valore comunque superiore alla media del Sud Italia (4,70 kg/ab). Tutte le restanti province, pur migliorando rispetto al 2019, sono invece lontane anche dalla media dell’area, collocandosi nelle ultime posizioni del ranking nazionale: 3,91 kg/ab (+24,6%) per la provincia di Bari, 2,99 kg/ab (+30,8%) per quella di Barletta-Andria-Trani, 2,23 kg/ab (+20,3%) per Foggia e 2,14 kg/ab (+27,6%) per Taranto.
“I dati della Puglia evidenziano, come già accaduto in passato, un bipolarismo assoluto: alla provincia di Lecce, a pieno titolo annoverabile tra le migliori di Italia, si affiancano quelle di Foggia, Taranto e Barletta-Andria-Trani che sono invece agli antipodi della classifica” commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE. “Nonostante la crescita percentuale dei volumi raccolti sia a doppia cifra, il risultato della raccolta pro capite fa della Puglia una delle regioni con la peggiore gestione dei RAEE a livello nazionale. I raggruppamenti 2 e 4 soffrono di una clamorosa dispersione della raccolta e non possono che far sorgere un serio dubbio sulla abituale gestione scorretta di questa tipologia di rifiuti. La Regione deve percorrere una lunga e irta strada per raggiungere risultati accettabili, ma un notevole aiuto potrà arrivare dalla presenza della provincia di Lecce che può fare da guida ed essere emulata”.
“Dai dati a disposizione dei nostri uffici si evince che negli ultimi anni il trend della Puglia nella raccolta dei RAEE è positivo, già a partire dal 2018, considerando che i RAEE sono in forte crescita sia per l’espansione del mercato delle apparecchiature elettriche ed elettroniche sia per i cicli di innovazione sempre più corti che le rendono rapidamente obsolete e quindi meno durature nel tempo” dichiara l’Assessore all’Ambiente, Ciclo rifiuti e bonifiche della Regione Puglia, Anna Grazia Maraschio.
“A causa della pandemia, probabilmente nell’ultimo anno è aumentato anche lo smaltimento incontrollato dei RAEE su strade di collegamento, sui terreni agricoli, discariche miste fatte di rifiuti urbani abbandonati da singoli cittadini che si sommano ai rifiuti che provengono dalle demolizioni edilizie o dalle fabbriche e che vengono scaricati direttamente dai camion. A tal proposito e al fine di dare un forte impulso alla raccolta differenziata e in particolare di quei rifiuti (“ingombranti”) che generalmente non rientrano nella raccolta urbana giornaliera, la Regione Puglia ha potenziato la rete dei Centri Comunali di Raccolta attivando oltre 200 centri sul tutto il territorio regionale, offrendo così ai cittadini pugliesi un’opportunità di conferimento dei rifiuti corretto oltre che rispettoso delle buone norme ambientali”.