Trevisi (M5S);: “La gestione fallimentare ha danneggiato anche il turismo e lo sviluppo del territorio”
LECCE – E’ recente la notizia della firma, da parte del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Delrio, del decreto che formalizza la fusione di Ferrovie Sud Est con il gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. “Non vorremmo che la fusione – dichiara Antonio Trevisi, Capogruppo M5S al Consiglio Regionale -, serva solo a scongiurare una possibile imputazione per bancarotta ai danni dell’ex amministratore delegato di FSE Luigi Fiorillo ed eventualmente di altre persone che ricoprivano i vertici della società, avendo l’effetto di evitare il fallimento chiesto dalla Procura di Bari.”
“Dal Ministero ci aspettiamo un vero rilancio del servizio trasporti in Puglia con tratte sicure e veloci che portino pendolari e turisti a preferire la strada ferrata a quella su gomma. Sono purtroppo tante le cose che non funzionano nel sistema di trasporti pugliesi – continua il consigliere pentastellato – ed è necessario pensare, ad esempio, delle stazioni principali dove realizzare degli interscambi con i bus, che non devono essere dei concorrenti dei treni, ma devono interagire in modo funzionale al fine di coprire le esigenze di spostamento nei vari orari e percorsi. L’Aeroporto del Salento aspetta da anni la connessione con i treni FSE, cosi come lo stesso City Terminal di Lecce che dovrebbe essere spostato vicino alla stazione. L’attuale ubicazione non ha nessun senso!!!”.
Per le Ferrovie Sud Est con i suoi scadenti servizi, gestione ultra consociativa, sfascio tecnico-amministrativo, gestione ventennale di amministratori pubblici inqualificabili con l’assenso ministeriale non si può pensare più ad un servizio a singhiozzo e anche se ultimamente sono stati ripristinati, dopo 19 anni, i treni domenicali, è stato fatto solo per chi da Lecce va a Gallipoli o ad Otranto, lasciando a digiuno il Capo di Leuca. La differenza di trattamento dovrebbe riguardare anche la tipologia dei treni gli ATR 220, più capienti e confortevoli, sembrano destinati verso Gallipoli, mentre a Gagliano dovrebbero, dopo le numerose proteste,partire solo i treni vecchi e datati.
“I fautori di questa operazione – conclude Trevisi- dovrebbero spiegare perché il Capo di Leuca NO. Eppure anche dal punto di vista turistico, questo ultimo non ha nulla da invidiare alle più blasonate mete turistiche salentine”.