ALESSANDO (BA) – Venerdì 6 agosto alle 21 nella piazzetta antistante la Libreria Idrusa di Alessano, con la presentazione del volume “Il tarantismo mediterraneo. Una cartografia culturale” di Vincenzo Santoro, appena uscito per la casa editrice Itinerarti, prosegue “Il Salento immaginato”, rassegna promossa da Associazione culturale NarrAzioni, Libreria Idrusa e Presidio del libro di Alessano con il sostegno di Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese nella programmazione Custodiamo la cultura in Puglia e con il patrocinio del Comune di Alessano. Lo studioso di musica popolare e responsabile del Dipartimento Cultura e Turismo dell’Anci – Associazione nazionale dei Comuni italiani, dialogherà con la scrittrice Giovanna Bandini e con il giornalista Antonio Sanfrancesco. La rassegna proseguirà con il giornalista sportivo Giorgio Coluccia autore di “Città Stadio”, pubblicato da Absolutely free editore (20 agosto) e con Luana Rizzo, curatrice del libro “Commento agli Inni Orfici” di Matteo Tafuri, uscito per Bompiani (24 agosto). Ingresso gratuito e consentito solo ai possessori del Green Pass nel rispetto delle attuali norme anticovid19. Posti limitati con prenotazione consigliata 3496415030 – wwww.associazionenarrazioni.it.
A sessant’anni dalla pubblicazione della Terra del rimorso, celebre monografia che Ernesto de Martino dedicò al fenomeno, nel confronto con le acquisizioni delle ricerche più recenti, il volume intende tracciare i confini di una cartografia storica del tarantismo mediterraneo, perché è proprio sulle rive di questo mare antico, e in particolare sulle sponde occidentali, che tale “istituto culturale” sembra avere la sua prevalente area di diffusione, secondo un movimento che si realizza a partire dal XVII secolo, coinvolgendo, dalle origini pugliesi, tutto il Sud d’Italia, le grandi Isole e la Spagna. Un viaggio affascinante lungo le coste di un mare che si conferma elemento di connessione e propagazione di culture. Una rete rituale mediterranea che dal tarantismo eclettico delle fonti antiche giunge alla formazione di uno stereotipo etnico, attraversando l’esteso interesse che il morso della tarantola e i suoi effetti sorprendenti hanno suscitato e continuano a produrre: particolare ed esemplare caso della risposta dell’uomo ai continui accidenti che la natura gli procura. Il volume è legato per genesi e temi ai Percorsi del tarantismo mediterraneo, pubblicato contestualmente dallo stesso editore, con interventi di Sergio Bonanzinga, Il tarantismo siciliano; Goffredo Plastino, Sul tarantismo in Calabria; Marco Lutzu, Musiche e danze nell’argismo sardo e Gino L. Di Mitri, Percezioni multisensoriali e teatro della possessione nel tarantismo d’età barocca.