Vietate aste al doppio ribasso, sanzioni più pesanti per chi non rispetta ordini e contratti. La battaglia contro i prezzi al ribasso, le speranze dei territori, gli esempi clamorosi di questi mesi
BARI – “Dopo tanti anni di battaglie e di grandi difficoltà per i produttori, finalmente avremo un’arma efficace per contrastare tutto ciò contro cui abbiamo lottato”. Con queste parole, è Raffaele Carrabba, presidente di CIA Agricoltori Italiani della Puglia, a commentare l’approvazione – da parte del Consiglio dei Ministri – del decreto legislativo che porta all’attuazione della direttiva UE contro le pratiche sleali nel settore agroalimentare.
“E’ una legge importantissima per gli agricoltori pugliesi“, ha aggiunto Carrabba, “in essa abbiamo visto accolte molte delle nostre richieste degli ultimi anni“.
ORDINI E PAGAMENTI. Saranno denunciabili, e verranno sanzionati, i ritardi nei pagamenti dovuti ai produttori e gli annullamenti di ordini effettuati fuori tempo massimo, soprattutto riguardo a prodotti alimentari deperibili. Il decreto legge di attuazione della direttiva UE, infatti, vieta espressamente tutta una serie di pratiche che, in modo crescente negli ultimi anni, hanno penalizzato i produttori che spesso hanno dovuto combattere contro modifiche unilaterali o retroattive ai contratti.
PREZZI E ASTE AL DOPPIO RIBASSO. Saranno vietati prezzi palesemente al di sotto dei costi di produzione e il decreto legge recepisce anche le norme che vietano le aste al doppio ribasso. “La battaglia per salvaguardare la redditività delle nostre aziende agricole dovrà continuare, naturalmente”, ha dichiarato Carrabba. “Queste norme ci aiutano, ma occorre ugualmente favorire le aggregazioni, la nascita di nuove OP, la digitalizzazione e il ringiovanimento delle imprese per assicurare ai produttori un maggiore potere contrattuale”. L’Ispettorato Centrale Repressione Frodi, organismo dipendente dal Ministero delle Politiche Agricole, avrà potere di vigilanza e facoltà di sanzionare in base alle norme che entrano in vigore con il decreto legislativo.
LE REAZIONI IN PUGLIA. Nell’ultimo anno e mezzo, proprio nel momento di massima sofferenza per tutto il comparto primario, la questione dei prezzi si è imposta in modo anche drammatico all’attenzione dei media e della politica, basti pensare a quanto accaduto con le ciliegie, con un valore corrisposto ai produttori inferiore anche di 10-15 volte rispetto al prezzo imposto ai consumatori dalla Grande Distribuzione Organizzata. Ma il problema dei prezzi è generale, riguarda ogni tipologia di produzione, dall’uva all’olio, dal grano ai pomodori e alle altre colture. Per questo motivo, il decreto legislativo approvato in questi giorni è accolto con favore in tutta la Puglia. “Occorrerà muoversi avendo piena coscienza dei contenuti delle nuove norme, per questo organizzeremo una serie di iniziative a partire dall’autunno”, ha dichiarato Nicola Cantatore, direttore di CIA Capitanata. “Lo faremo anche a Bari e nella Bat“, ha aggiunto Giuseppe Creanza, direttore di CIA Levante, “dove sono tante le questioni su cui lottare e le produzioni che necessitano di essere valutate per quello che meritano”. “Nell’area di Cia Due Mari (Taranto-Brindisi) – ha spiegato il direttore Vito Rubino – la questione dei prezzi ha riguardato in particolar modo gli agrumi, ma anche le ciliegie e altri tipi di produzioni. Bisogna garantire redditività alle aziende agricole“. “Tutto il territorio salentino“, ha aggiunto Emanuela Longo, direttore di CIA Salento, “sta soffrendo da anni per le conseguenze della Xylella, occorre invertire la tendenza e ripartire anche negli altri settori. L’auspicio è che l’applicazione delle nuove normative dia più forza alla nostra agricoltura“.