BARI – Si è tenuta questa mattina, nel Teatro Margherita, la conferenza stampa di inaugurazione del BiArch, il primo festival dell’architettura della città di Bari, vincitore del bando “Festival dell’Architettura”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
All’incontro sono intervenuti il sindaco si BAri Antonio Decaro, l’assessora regionale all’Urbanistica Annagrazia Maraschio e Onofrio Cutaia, direttore generale della Direzione Generale Creatività Contemporanea – Ministero della Cultura (in collegamento).
“Si apre oggi il primo festival dell’architettura della città di Bari e, permettetemi di sottolinearlo, questo per noi è un grande orgoglio – ha esordito Antonio Decaro, sindaco di Bari – Un evento che abbiamo fortemente voluto realizzare in presenza, anche a costo di rimandarlo di un anno, perché crediamo che questa per Bari non sia solo una vetrina, seppur importante, a livello nazionale e internazionale, ricordo a tutti che il 9 settembre sarà a Bari Anne Lacaton, premio Pritzker per l’architettura 2021, ma un’occasione da non perdere per confrontarci e per generare valore e strumenti per un nuovo disegno della città. Vogliamo che questo festival sia il primo passo di un percorso più lungo che ci porti a guardare la Bari del futuro dopo averla immaginata, ragionata e discussa in questi anni.
E ha aggiunto: “Io credo che oggi Bari abbia tutte le carte in regola per misurarsi con le altre città italiane ed europee, con un orizzonte in più, strategico, denso di opportunità e di rischi che è il Mar Mediterraneo. Di qui la suggestione dei margini, dei confini e delle frontiere, i tre temi scelti per caratterizzare la prima edizione del Biarch a Bari. Temi che oggi rappresentano per la mia città, per il nostro Paese e per l’Europa intera la dimensione su cui si giocano le grandi sfide del futuro. In questo festival certamente vogliamo discutere di orizzonti e scenari futuri ma anche di sviluppo urbano, di come cambiano le città, mentre pian piano cerchiamo di liberarci dell’incubo della pandemia, di come stanno cambiando le economie urbane legate alle politiche sociali, abitative e della qualità della vita che è inevitabilmente influenzata dall’assetto urbano dei territori e delle città. Parleremo dei progetti in corso, penso ad esempio alla riqualificazione del lungomare della nostra città per ricucirla non solo dal punto di vista urbanistico ma anche sociale, come è già accaduto a San Girolamo, e di quelli che arriveranno. Tra poco porteremo in Consiglio comunale i piani particolareggiati di Torre a Mare, Santo Spirito, Palese Macchie e Loseto e inizieremo la discussione aperta ai diversi attori della città sul nuovo Piano urbanistico generale, le cui linee guida sono state già tracciate, con lo spostamento del fascio dei binari a sud e a nord, la scelta della collocazione del nuovo tribunale e l’individuazione dei nuovi assi trasportistici e viari. Elemento centrale del nuovo piano regolatore, tengo a sottolinearlo in questa occasione, è la previsione di una riduzione delle volumetrie esistenti sulla costa e sulle lame, attraverso lo strumento della perequazione urbanistica. Vogliamo evitare a tutti i costi di commettere gli errori del passato, con la costruzione di quartieri satellite privi di servizi. Durante le giornate del festival ci concentreremo sull’ascolto di esperti nazionali e internazionali del mondo dell’architettura e dei professionisti di casa nostra, dei docenti, degli studenti e dei cittadini. Perché, come insegna un mio caro amico, straordinario docente di sociologia urbana, Giandomenico Amendola, il governo di una città comincia dall’ascolto delle domande e dei bisogni. Sono infatti diversi e complessi i desideri, le aspettative e le opinioni di chi vive la città: ognuno deve essere ascoltato, valutato e integrato in un percorso collettivo per diventare poi azione condivisa. Da questa riflessione nasce l’idea di proporre alla città un festival-laboratorio dove tutti sono parte di un processo orizzontale che ci aiuterà a definire i margini, le frontiere e i confini della nuova Bari. Mi auguro che questi venti giorni che ci accingiamo a vivere, con tanti eventi al’interno e all’esterno dei luoghi tradizionalmente deputati alla cultura, le mostre, le installazioni che stanno prendendo forma in città, siano l’inizio di una stagione di ripartenza, di vita e di bellezza, per Bari e per il Paese intero“.
“Per la Direzione Generale questo è un progetto molto importante che non rimarrà episodico. Il modo di vivere gli spazi rappresenta un argomento ormai concreto, sul quale gli architetti di tutto il mondo si stanno interrogando. Auguro il miglior esito possibile per questa manifestazione pensata benissimo dalla città di Bari, suddivisa in varie aree e attività specifiche, che daranno un contributo in termini di qualità, pensiero e prospettiva“, ha affermato Onofrio Cutaia, direttore Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
“È un festival molto importante, un progetto bellissimo: è fare cultura insieme a grandi personalità di urbanistica e architettura. Sarà un momento di riflessione su una nuova visione di città e necessariamente anche sulla pianificazione del territorio e del paesaggio. Un paesaggio che è da vedere, da tutelare insieme all’ambiente e alla storia dei luoghi, ma anche un paesaggio da vivere, con l’architettura che ha una funzione e un ruolo anche sociale“, ha detto Annagrazia Maraschio, assessora regionale all’Urbanistica.
L’inaugurazione al pubblico del festival, invece, è in programma nella stessa giornata alle ore 18.30, sempre al Teatro Margherita, alla presenza delle istituzioni, del comitato scientifico, che ha lavorato alla programmazione della manifestazione, dei partner del progetto e del curatore della mostra, allestita nella platea del teatro, che aprirà il festival.
Si tratta di “The Game”, a cura di Joseph Grima, un’indagine sull’architettura del controllo delle informazioni nel contesto del tardo mercato capitalistico.
Grima dialogherà nello spazio conferenza con il sindaco di Bari, che porterà i saluti della città, Ines Pierucci, assessora alle Culture del Comune di Bari, Aldo Patruno, direttore del dipartimento turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio della Regione Puglia e Giandomenico Amendola.
Biarch è in programma a Bari sino al 20 settembre e coinvolgerà l’intera città, dal centro alle periferie, con più di 60 eventi tra mostre, lectio magistralis, conferenze, workshop, installazioni e performance (in allegato il comunicato con tutti gli eventi).
I contenuti e il programma sono stati diretti dal Comitato Tecnico Scientifico composto da Giandomenico Amendola, Luca Molinari, Joseph Grima, Carlo Moccia, Giuseppe Campesi, Giancarlo Chielli e Francesco Manfredi, e coordinati dall’architetto Alessandro Cariello, componente dello staff del Sindaco del Comune di Bari.
Gli eventi del BiArch saranno tutti a ingresso gratuito e contingentato su prenotazione, nel rispetto delle normative anti-covid; chi non dovesse riuscire a prenotarsi per tempo sarà inserito in una lista d’attesa dedicata.
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