BICCARI – Olio, vino, zafferano, formaggi di capra, miele, infusi, marmellate, prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati, pasta fresca e secca, farina, lavanda e tartufi: sono alcuni dei prodotti che troveranno posto sui banchi dei quindici produttori che parteciperanno al Mercato della Terra dei Monti Dauni che è stato inaugurato l’11 settembre in piazza Matteotti, a Biccari, località dei Monti Dauni in provincia di Foggia dove vivono poco meno di tremila persone. L’appuntamento è mensile: dopo l’inaugurazione, a partire cioè da ottobre, il mercato si svolgerà ogni seconda domenica del mese. Nei mesi autunnali e invernali si svolgerà tra le ore 11 e le 15, mentre nei mesi estivi sarà spostato alla sera, tra le 18 e le 23.
Un mercato di tutto il territorio
I produttori, come detto, sono una quindicina e provengono non soltanto da Biccari, ma anche dalle vicine Castelluccio Valmaggiore, Lucera, Orsara di Puglia, Roseto Valfortore e Troia. «Una specie di “nazionale” dei Monti Dauni – commenta il sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignacca – messa insieme grazie al paziente lavoro della Condotta Slow Food di Foggia, capace di riunire il meglio della produzione tipica locale». Il 70% dei partecipanti ha meno di 40 anni, un risultato frutto della sinergia tra pubblico e privato che ha permesso la nascita e il consolidamento di molte realtà imprenditoriali gestite da giovani e giovanissimi e facilitato il ricambio generazionale in quelle preesistenti. «L’identità contadina, la natura incontaminata, la grande biodiversità dell’ambiente circostante sono lo scenario in cui operano aziende agricole attraversate da più generazioni e giovani produttori desiderosi di aggiungere innovazioni e sperimentazioni alle risorse tipiche del territorio», prosegue Mignacca.
Un territorio che, come molti altri piccoli borghi in tutta Italia, nel corso degli ultimi anni ha vissuto un forte e continuo spopolamento da parte dei giovani, che per studio o per lavoro sono costretti ad abbandonare la terra natia. «Lo spopolamento delle aree interne è un problema comune a molte aree montane, e i borghi dei Monti Dauni sono particolarmente isolati rispetto ai centri urbani» commenta Luca D’Andrea, fiduciario della Condotta Slow Food di Foggia. «Storicamente qui non si è investito né in industrie né in servizi, e l’agricoltura non è un fattore di richiamo sufficiente. Negli ultimi anni, tuttavia, si cominciano a vedere timidi segnali di ripresa in particolare nelle zone che hanno saputo investire sulla promozione territoriale e sulla comunicazione. Iniziative come l’avvio del Mercato della Terra di Slow Food rappresentano una forma di sostegno a questo processo».
«Ci troviamo nella “Puglia da scoprire”, quella fatta di antichi borghi e boschi rigogliosi, quella che custodisce tradizioni secolari, paesaggi mozzafiato, sapori autentici – conferma il sindaco di Biccari – È terra ospitale, abituata ad accogliere popoli e culture differenti, dal passaggio dei pellegrini al transito dei pastori in transumanza fino, in epoca più recente, agli appassionati di trekking, di mobilità dolce, di turismo lento, di escursioni e di cammini».
Non soltanto mercato
Biccari e l’intera area dei Monti Dauni, insomma, stanno lavorando per coniugare la propria vocazione agricola all’accoglienza turistica, e l’inaugurazione del Mercato della Terra di Slow Food si inserisce in tale contesto. L’appuntamento, però, non sarà soltanto l’occasione per fare la spesa: «Durante la manifestazione saranno organizzate un’area degustazione e un’area formazione, con i produttori che incontreranno i visitatori per mini lezioni di 15 minuti su prodotti specifici», prosegue D’Andrea.
E poi, conclude Maria Cavaliere, referente della Comunità del Mercato della Terra dei Monti Dauni, «grazie alla collaborazione con la Cooperativa di Comunità di Biccari, nell’ambito delle attività della Piccola Scuola della Civiltà Contadina, tutti i produttori saranno chiamati a svolgere delle docenze per illustrare agli iscritti della scuola caratteristiche, storia, preparazione e utilizzo degli ingredienti. Un modo per far conoscere meglio la loro attività e per educare a un’alimentazione sana e giusta».