TARANTO – Nella performance teatrale “L’innominata…chiamatemi per nome” sul palcoscenico le donne vittime di violenza danno volto e voce a tutte le donne che voce non hanno!
Sulla scena più di dieci donne e, fra queste, donne seguite dall’associazione Ethtra Accademia Sociale e operatrici, che insieme si racconteranno per poi soffermarsi sul percorso da esplorare per essere solidali tra loro.
La performance “L’innominata…chiamatemi per nome” si terrà, alle ore 19.30 di domenica 10 ottobre, nel Teatro TaTà in via Grazia Deledda a Taranto, obbligatori il green pass e la prenotazione al 3387083497 o 3456317709.
L’ingresso prevede un contributo di 10 € che sarà interamente devoluto alle attività dello Sportello di Ascolto curato dall’Associazione Ethra Accademia Sociale.
La regia è della nota attrice e “mattatrice” tarantina Sandra Novellino del Teatro Tatà, con cui hanno collaborato Delia De Marco per l’aiuto regia e Jlenia Mancino che ha curato le musiche: insieme hanno sostenuto tutte le donne impegnate sul palco che, pur non essendo attrici professioniste, danno volto e voce a tutte le donne che voce non hanno.
“L’innominata…chiamatemi per nome” è la performance conclusiva del laboratorio teatrale dedicato alle donne vittime di violenza in cui poter rielaborare i propri vissuti attraverso una riscoperta corporea e una narrazione del sé, lavorando sul gesto e sulla parola e sul ricordo doloroso e vivo di gesti e parole pesanti.
Dall’impegno delle donne dell’Associazione Ethtra Accademia Sociale, in sinergia con le Donne del Teatro Crest nasce l’idea progettuale, supportata da COOP Alleanza 3.0, da sempre attenta e sensibile alle tematiche di genere, di offrire un luogo diverso non ordinario, onirico e “divertente” alle donne vittime di violenza e di stereotipi.
Una performance conclusiva
L’Associazione Ethra Accademia Sociale è attiva da oltre tredici anni sul territorio di Taranto con i servizi dello sportello anti-violenza, d’ascolto e consulenze legali e psicologiche e dal 2009 ha cominciato a ricorre al teatro sociale sia per sensibilizzare a questo tema ma anche per aiutare le donne che prendono parte in prima persona agli spettacoli come protagoniste, ad autorealizzarsi e a fuoriuscire dal ciclo della violenza.