BARI – Dalla natura incontaminata, espressione di purezza, di forza, di perfezione, al cambiamento climatico, le desertificazioni, le inondazioni, passando dal tentativo di sopravvivenza delle popolazioni schiacciate dal potere distruttivo di una natura ribelle, si giunge all’arida roccia consumata dallo sfruttamento dell’essere umano.
Plasmati segue il lento e inesorabile ritrarsi dei popoli nomadi da territori che diventano sempre meno accoglienti: dalle dune e le pitture rupestri dell’Acacus e del Tassili N’Ajjer in Algeria, al grande Sahara, ai mercati delle mitiche città carovaniere Timbuctù, Djennè, Agadez, Niamey e Djanet.
GMB Akash, racconta la sopravvivenza delle popolazioni del Bangladesh ai cicloni e alle inondazioni, la criticità della condizione umana nelle zone rurali in cui case, terreni e abitanti sono periodicamente travolti e annientati.
Uno scorrere incessante del tempo in cui lo sfondo sonoro è affidato alle musiche del Jacaranda Ensemble, un quintetto eclettico che fonde la vitalità e la potenza degli strumenti a percussione, con il suono caldo e avvolgente dei flauti, le armonie della chitarra elettrica con il suono leggiadro della voce.
La creazione di questo progetto, che unisce musicisti di diversa formazione, dalla musica classica al jazz, dalla contemporanea alla musica etnica, con proprie peculiarità e la suggestione di immagini colte dalla visione di due artisti fotografi di anteposte aree geografiche, rende il progetto culturalmente molto vivace.
Le musiche e le sonorità prodotte dal Jacaranda Ensemble sono indubbiamente una rivelazione timbrica sul panorama musicale, talmente varie e ricche, difficili da perimetrare in un ambito predefinito. Quasi sospinti da una forza invisibile il Jacaranda Ensemble, accompagna l’ascoltatore verso un continuo stupore, che apre squarci nell’indefinito mondo delle emozioni e le cristallizza in vibrazioni autentiche e genuine, in soffi vitali che generano energie. È quanto vien fuori dall’ascolto delle musiche che accompagnano il progetto Water, Desert and Monsoon, composte appositamente dai componenti del gruppo di cui, autrice dei testi, è la cantante Marta Gadaleta.
L’obiettivo è attenzionare, attraverso un progetto multisensoriale, il cambiamento climatico e la questione ambientale, sempre più cogente: più di 100 milioni di persone vivono in aree rurali a rischio inondazioni; il Bangladesh sperimenta periodicamente devastanti allagamenti, che talvolta hanno travolto più del 60% del Paese. Il Gruppo Intergovernativo delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici ha previsto che il livello dei mari nel 2050 potrebbe sommergere il 17% del Bangladesh, e creare 20 milioni di “rifugiati ambientali”.
E ancora la desertificazione che rappresenta un pericolo per quasi il 50% delle terre emerse e pone a rischio più di 100 paesi con circa un miliardo di abitanti. Il continente più colpito è senz’altro l’Africa in cui oltre i due terzi delle terre coltivate sono a rischio.
Gli scatti del fotografo bengalese Akash appaiono drammaticamente schietti, spesso ottenuti a rischio della sua personale incolumità; raccontano gli affascinanti cromatismi di una regione dominata dal verde incontrastato e gli sguardi profondi di chi non cessa di sperare e persevera nel tentativo di ricominciare.
Plasmati, con i caldi colori del deserto e i volti scolpiti dal sole, denuncia la continua fuga dei nomadi cacciati dalla Natura in rivolta.
Due mondi narrati dalla sensibilità e la maturità dei fotoreporter, che partendo da esperienze differenti, vissute in aree così lontane del pianeta, appaiono così drammaticamente vicine.
Il progetto, prodotto dall’etichetta discografica Dad Records e realizzato con il sostegno della “programmazione Puglia Sounds Producers 2020/2021” all’interno del bando «Regione Puglia FSC 2014/2020 Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro», sarà visibile sulla piattaforma digitale YouTube dal 10 Novembre 2021.