Cresce il numero delle donne ma sono poche quelle che rivestono ruoli apicali negli organismi di categoria. “Un gap che va colmato” per la vice presidente di Confesercenti Foggia
FOGGIA – Anche le imprese foggiane sempre più… rosa. Lo rivela Unioncamere: il sistema imprenditoriale femminile in provincia di Foggia, con 17431 imprese attive, rappresenta il 27% del totale delle imprese iscritte alla Camera di Commercio oltre un quarto della base produttiva della Capitanata. Le donne imprenditrici straniere che si equivalgono tra quelle appartenenti a paesi della Comunità Europea e quelle non europee sono 832. Le giovani donne imprenditrici sono invece 2033.
Numeri importanti anche nei dettagli dei singoli settori. Le donne titolari di attività nel settore commercio sono 3067 e nel settore ristorazione-alberghiero sono 955. Quelle che svolgono la propria attività di servizi alla persona ammontano a 940, le artigiane sono 1495. La componente femminile in agricoltura la fa da padrona con il 45% del totale degli operatori. Una percentuale quasi il doppio di quella nazionale che si attesta a circa il 27%.
“Un mondo quello delle imprese al femminile – commenta Alessandra Menga, neo vice presidente di Confesercenti Foggia – che occupa 27944 addetti a fronte di 154476 complessivo ovvero una forza lavoro di oltre il 18%”. Poche volte ricoprendo ruoli apicali negli organismi di categoria. “Una riflessione andrebbe fatta sulla presenza di donne – aggiunge Menga – nelle posizioni di vertice delle categorie e negli organismi dirigenti delle associazioni. In Confesercenti, con il secondo mandato del presidente Alfonso Ferrara, la presenza delle donne negli organismi associativi è notevolmente aumentata, si è raddoppiata sia nella Presidenza che nella Giunta Provinciale. Per la prima volta nella Giunta Provinciale composta di sette componenti due sono le donne presenti e una ricopre l’incarico di vice presidente vicario. Ma se si allarga il campo la situazione cambia notevolmente. Le donne ai vertici del sistema produttivo e dirigenziale non superano un quarto del totale in ogni variante”.
Numeri che lasciano riflettere e che indicano la strada da percorrere. “Un po’ poco, in effetti – conclude la vicepresidente di Confesercenti Foggia –. Occorre spingere per una presenza maggiore delle donne nelle associazioni di rappresentanza delle categorie economiche e nelle istituzioni. Le donne non essendo mai state coinvolte nella gestione del potere sono le uniche che possono essere portatrici del rinnovamento”.