Premio letterario internazionale di poesia “Vittorio Bodini” al Teatro Paisiello di Lecce

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vittorio bodini

Tra gli ospiti della serata, condotta da Tommaso Giartosio (voce di Fahrenheit – Rai Radio 3) e diretta artisticamente da Simone Giorgino e Margherita Macrì, il vincitore dell’edizione 2020 del Premio, Antonio Prete

LECCE – Sabato 18 dicembre (ore 20:30 – ingresso gratuito con prenotazione e obbligo di “Super” Green pass) il Teatro Paisiello di Lecce ospita la settima edizione del Premio letterario internazionale di poesia “Vittorio Bodini”, assegnata ad Antonio Prete per “Tutto è sempre ora” (Einaudi). Dopo una prima “anticipazione”, in diretta streaming per motivi legati alle restrizioni da Covid19, trasmessa nel dicembre 2020 in occasione del 50° anniversario della scomparsa del poeta, la cerimonia sarà, infatti, proposta dal vivo con una serata dedicata al tema “Carta poetica del Sud. Viaggio nella poesia meridiana”, condotta da Tommaso Giartosio, scrittore, saggista e voce di Fahrenheit (Rai Radio 3), con la direzione artistica di Simone Giorgino e Margherita Macrì e la presenza di numerosi ospiti tra letture, presentazioni, proiezioni, musica e danza. L’evento è promosso dal Centro Studi Vittorio Bodini con il sostegno di Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese (Fondo speciale per Cultura e patrimonio culturale L.R. 40/2016 – Investiamo nel vostro futuro) e il supporto di Coldwell Banker – Gruppo Bodini e Novembre arredamenti in collaborazione con Provincia di Lecce, Comune di Nardò, Polo BiblioMuseale di Lecce, Università del Salento, Besa/Muci, Cineteca nazionale – Centro sperimentale di cinematografia e rientra nella programmazione “Il Natale a Lecce” del Comune di Lecce (disponibile su www.lecceinscena.it).

«Faremo un giorno una carta poetica del Sud; e non importa se toccherà la Magna Grecia ancora, il suo cielo sopra le immagini imperturbabili d’innocenza e di sensi accecanti. Là forse sta nascendo la permanenza della poesia», scriveva Salvatore Quasimodo nel suo celebre “Discorso sulla poesia” (1953). L’intuizione del poeta siciliano, futuro Premio Nobel per la letteratura (1959), venne immediatamente raccolta e sviluppata da alcuni fra i maggiori poeti del Sud, e in particolare da Vittorio Bodini, che, in un articolo del 1955 sulla «La Fiera Letteraria» spiegava che le parole pronunciate in quel discorso «raggiunsero un territorio vergine nella geografia lirica italiana: il Mezzogiorno, anzi il Sud […]. Quasimodo ha dunque riscattato alla poesia di una nazione luminosa e sensibile (non già nordica e astratta) un territorio che rappresenta più di un terzo della sua superficie». Ed è proprio a questa visione quasi profetica di Quasimodo è dedicata questa edizione del Premio che rappresenta l’occasione per attraversare idealmente il Sud attraverso le parole di alcuni fra i maggiori poeti del Novecento: gli stessi Quasimodo e Bodini e poi ancora Alfonso Gatto, Leonardo Sinisgalli, Libero De Libero, Ignazio Buttitta, Rocco Scotellaro, Lucio Piccolo, Lorenzo Calogero, Jolanda Insana, Carmelo Bene, Michele Sovente, Antonio Leonardo Verri. Una geografia poetica ancora da scoprire, esclusa dagli itinerari letterari ufficiali e persino dalle recenti indicazioni ministeriali che hanno accompagnato il riordino delle scuole superiori, in cui, significativamente, non sono presenti scrittori contemporanei nati a Sud di Roma.

Nelle varie tappe di questo viaggio, composto di esperienze peculiari e spesso autonome, non sempre incasellabili in genealogie o correnti adoperate per raccontare la nostra letteratura più recente, il pubblico sarà accompagnato da Tommaso Giartosio. Sul palco con lui saliranno il poeta Antonio Prete, (vincitore dell’edizione 2020), Valentina Bodini (presidente del Centro Studi Vittorio Bodini), Loredana Capone (presidente del Consiglio Regionale della Puglia), Luigi De Luca (Direttore del Polo Biblio-museale di Lecce), Stefano Cristante (Università del Salento), Anna Dolfi (Università di Firenze e presidente della giuria del Premio Bodini), Laura Dolfi (Università di Parma), Antonio Lucio Giannone (Università del Salento) e Onofrio Romano (Università di Bari).

Nel corso della serata – che prevede anche un ricordo del sociologo Franco Cassano – sarà proiettato in esclusiva il breve documentario “Cantarono nel ‘600” (1951/10’) del regista Antonio Marchi, costruito su un testo di Bodini, recentemente restaurato e digitalizzato dalla Cineteca nazionale. Saranno inoltre presentate alcune recenti produzioni legate a Bodini: il recente volume “Un paese sognato: la Spagna di Vittorio Bodini” di Laura Dolfi (Besa Muci, 2021); la nuova edizione della raccolta di prose “Il Sei dita e altri racconti” (Besa Muci, 2021), che contiene l’omonimo radiodramma realizzato da Astràgali teatro; La luna dei Borboni del Balletto del Sud con le coreografie di Fredy Franzutti, le musiche di Rocco Nigro e Giuseppe Spedicato e la danza di Nuria Salado Fustè e Matias Iaconianni; “Il Sud ci fu padre e nostra madre l’Europa” della band salentina Crifiu, dedicato a Bodini e ai poeti del Sud, nato come concerto/documentario prodotto da Dilinò in collaborazione con Impronta nella Programmazione Puglia Sounds Producers della Regione Puglia. Gli interventi musicali, coordinati dall’organettista e compositore Claudio Prima, coinvolgeranno, oltre ai Crifiu, anche la cantautrice Cristiana Verardo. Le letture saranno affidate a Gaspare Balsamo, Simone Franco, Roberta Quarta, Piero Rapanà e Fabio Tolledi.

Nel 2020 la giuria ha assegnato il Premio ad Antonio Prete “per l’assoluto rilievo che ha avuto la poesia nel corso della sua vita e per il felice approdo a una personale versificazione, colta e ricca degli echi della cultura europea, ma capace di conservare un forte legame con i paesaggi e le tradizioni della terra d’origine salentina”. Nato a Copertino nel 1939, Prete è stato scelto per l’opera “Tutto è sempre ora”, uscita nel 2019 per Einaudi. Versi che indagano lo statuto di realtà che si mostra oltre l’ordine visibile del tempo. Saggista, critico comparatista e traduttore, Antonio Prete si è mostrato particolarmente emozionato e grato “sia per la qualità della giuria, con uno sguardo sempre attento alla poesia e poi per il luogo da dove arriva il riconoscimento: il Salento”. Studioso di Leopardi e Baudelaire, saggista molto noto, come poeta ha pubblicato Menhir (2007) e Se la pietra fiorisce (2012), entrambi presso Donzelli. Fra i suoi libri piú recenti: Trattato della lontananza (2008), All’ombra dell’altra lingua. Per una poetica della traduzione (2011), Compassione. Storia di un sentimento (2013), Il cielo nascosto. Grammatica dell’interiorità (2016), tutti da Bollati Boringhieri; Torre saracena. Viaggio sentimentale nel Salento (Manni 2018).

Poeta, narratore, critico, operatore culturale, ritenuto unanimemente uno dei più raffinati interpreti e traduttori della letteratura spagnola, Vittorio Bodini, nato a Bari il 6 gennaio 1914 da una famiglia di origine e tradizioni leccesi e scomparso a Roma nel 1970, è uno dei più significativi e originali scrittori italiani del Novecento (la biografia completa sul sito vittoriobodini.it). Il Premio – assegnato a opere edite in lingua italiana e articolato in due sezioni dedicate alla poesia e alla traduzione – è cresciuto nel corso degli anni, affermandosi a livello regionale e nazionale, e coinvolgendo alcune tra le maggiori case editrici italiane (Mondadori, Einaudi, Feltrinelli, Adelphi, Garzanti, Marsilio, Sellerio per citarne alcune) e partecipanti di livello nazionale e internazionale come Umberto Piersanti, Roberto Mussapi, Cesare Viviani, Gezim Hajdari, Ilide Carmignani, Anna Mioni, Elena Cappellini, Ottavio Fatica, Anna Linda Callow e numerosi altri. I vincitori delle precedenti edizioni sono stati per la poesia Valerio Magrelli (2014), Matteo Colombo (2015), Vivian Lamarque (2016), Roberto Mussapi (2017), Milo De Angelis (2018), Antonella Anedda (2019) e Antonio Prete (2020) per la traduzione Fabio Pusterla (2014), Nicola Crocetti (2015), Massimo Bacigalupo (2016), Giuseppe Girimonti Greco (2017) e llide Carmignani (2018).

La Giuria, presieduta da Anna Dolfi, ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Firenze e accademica dei Lincei, è composta da eminenti personalità dell’accademia italiana e internazionale e da professionisti dell’editoria: Antonio Lucio Giannone (Università del Salento), Cecilia Bello (Università Roma la Sapienza), Andrea Cortellessa (Università RomaTre), Riccardo Donati (Università di Urbino), Niccolò Scaffai (Università di Losanna), Paolo Zublena (Università di Genova), Fabio Moliterni (Università del Salento), Simone Giorgino (Università del Salento), Andrea Gialloreto (Università di Chieti).

Il Centro Studi Vittorio Bodini, presieduto da Valentina Bodini, figlia e unica erede di Vittorio, è stato istituito con l’intento di promuovere la conoscenza dell’opera letteraria di Vittorio Bodini attraverso molteplici attività culturali, artistiche ed editoriali. Le azioni del Centro Studi sono mosse dal tentativo di restituire a Vittorio Bodini – poeta tra i più originali e significativi del Novecento e tra i maggiori interpreti e traduttori italiani della letteratura spagnola – gli spazi e i riconoscimenti consoni alla sua memoria. È l’unico sodalizio autorizzato a utilizzare il nome del grande poeta, traduttore e cantore del Sud e delle sue contraddizioni per promuovere eventi, manifestazioni, concorsi letterari. Da diversi anni i componenti del Centro Studi operano nel tentativo di restituire a Vittorio Bodini, poeta tra i più originali e significativi del Novecento e tra i maggiori interpreti e traduttori italiani della letteratura spagnola, spazi e riconoscimenti consoni alla sua memoria. Dal 2017 al Centro Studi è stata affidata una sede permanente a Nardò, nel Palazzo di Città, dove è esposta la mostra permanente multimediale dell’uomo e del letterato dal titolo “Vittorio Bodini. Un uomo condannato al coraggio” a cura di Antonio Minelli.