Foggia, Camera Minorile e Unicef: “In Capitanata, centinaia di bambini invisibili”

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da sinistra anna lucia celentano e maria emilia de martinis

“La tragedia di Stornara non è stata una fatalità, in tutta la provincia baracche e ghetti invivibili”. “Si lavori subito a un cronoprogramma di interventi per sanare una situazione contro i diritti umani”

FOGGIA – “In provincia di Foggia sono centinaia i bambini ‘invisibili’ presenti nei ghetti. Vivono in baracche fredde d’inverno e roventi d’estate, in condizioni che negano loro i più basilari diritti alla salute, alla scuola, a crescere in luoghi caldi e sicuri, con un abbigliamento adeguato e una situazione igienico-sanitaria dignitosa. Quei bambini spesso sono fuori da un moderno sistema di educazione e inclusione“.

Sono Anna Lucia Celentano, presidente della Camera Minorile di Foggia, e Maria Emilia De Martinis, presidente del Comitato Unicef di Foggia a tornare sull’immane tragedia di Stornara, dove due bambini sono morti a causa di un incendio che ha distrutto la baracca nella quale erano costretti a vivere.

NON E’ UNA FATALITA’, IL PRECEDENTE DEL 2018. “Non stiamo parlando di una fatalità, ma di conseguenze tragicamente preventivabili alla luce di una situazione di diffuso, persistente e clamoroso degrado sociale che mette quotidianamente in pericolo donne, uomini, anziani e soprattutto bambini condannati a sopravvivere nelle baraccopoli. La situazione è sotto gli occhi di tutti, da anni, e per questo è fondamentale intervenire subito. Già nel 2018 c’era stata una operazione di sgombero che aveva visto coinvolti diversi ghetti come Borgo Tre Titoli e Borgo Tressanti. Nel giro di qualche mese si erano ripopolati. Più volte abbiamo segnalato la situazione drammatica di questi ghetti da un punto di vista igienico-sanitario. Sono sempre i minori a farne le spese. A nulla sono servite le richieste dello scuolabus e di interventi a favore di questi nuclei familiari che sono vittime dell’indifferenza e della mancanza di progettualità in loro favore“.

INTERVENIRE SUBITO. “Chiediamo che sia redatto e reso pubblico un preciso cronoprogramma di interventi che indichi quali azioni saranno compiute per affrontare la situazione, da quali enti e soggetti, con quali risorse e in che tempi. Chiediamo un immediato e concreto intervento dei sindaci dei Comuni interessati, della Prefettura e del Commissario straordinario del Comune di Foggia. Siamo naturalmente a disposizione per dare il nostro contributo. Lo ribadiamo: considerate le emergenze emerse sulle condizioni di vita all’interno del ghetto, è necessario varare un programma di interventi che indichi responsabilità, risorse e tempi di realizzazione“.

NESSUN ESSERE UMANO CI E’ ESTRANEO. “Non esistono ‘bambini stranieri’, nessun essere umano ci è estraneo. In provincia di Foggia, all’interno della stessa città capoluogo e nel cuore del tessuto urbano non solo in periferia, persistono situazioni di inaccettabile degrado abitativo, con tante famiglie costrette a vivere in luoghi che non hanno i servizi, il calore, le condizioni di vivibilità che una vera casa deve garantire. La provincia di Foggia deve iniziare da qui, dal sanare queste situazioni, per risalire dal baratro in cui sembra piombata e costruire un presente capace di restituire alla collettività un barlume di fiducia nel futuro“.