“Il Veleno del Teatro” va in scena al Teatro Comunale di Galatone

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Nell’ambito della quarta stagione di teatro e musica “Teatri dell’Agire”, dal 6 all’8 febbraio la nuova produzione della Compagnia Salvatore Della Villa

GALATONE (LE) – Continua la quarta stagione di teatro e musica del Teatro Comunale di Galatone “Teatri dell’Agire”. Debutterà il 6 febbraio alle ore 18, con replica il 7 e 8 febbraio alle ore 21, la nuova produzione della Compagnia Salvatore Della Villa, Il Veleno del Teatro di Rodolf Sirera, con protagonisti Salvatore Della Villa e Alfredo Traversa, per la regia di Tommaso Massimo Rotella. Gabriel De Beumont, attore di dichiarata fama riceve un invito a palazzo da un misterioso mecenate e amante dell’arte, un marchese. Tra i due prende vita un dialogo brillante e sempre più tagliente sulle teorie opposte di recitazione: guidata dal cervello e dalla professionalità come richiedeva Diderot nel suo “Paradosso sull’attore”, o viscerale e guidata dall’istinto e dall’estro improvvisatorio, come sostiene il marchese (forse De Sade?).

La stagione teatrale è curata dal direttore artistico Salvatore Della Villa in sinergia con il Comune di Galatone, e si avvale, per il terzo anno, della collaborazione del Teatro Pubblico Pugliese e del sostegno della Regione Puglia grazie al Programma Straordinario 2020 in materia di Cultura e Spettacolo.

Il sipario si apre all’interno di un palazzo settecentesco, in una stanza illuminata da una luce caravaggesca. È già tutto attesa e mistero, quando il giovane attore Gabriel de Beaumont fa ingresso nel palazzo, ospite di un marchese che lo ha invitato affinché si esibisca per lui in esclusiva. A riceverlo sarà un servo, che farà a lungo gli onori di casa mostrando di intendersene di teatro. Che la committenza di palazzo vesta i panni di un servitore o di un marchese poco importa; ciò che è evidente è che quando Gabriel parla di teatro con il servo lo fa con arroganza e distacco, quando invece ne parla con il marchese lo fa con riverenza.

Il Veleno del Teatro è stato scritto nel 1978, a tre anni dalla morte del dittatore Francisco Franco, dal drammaturgo Rodolf Sirera (1948), uno dei più importanti autori del teatro catalano. Il testo è stato tradotto e rappresentato in tutta Europa, diventando un classico della produzione iberica contemporanea. Ciò che ha assicurato all’opera il successo internazionale sono la suspense e il gioco intellettuale, ben serrato dentro un dialogo tra un attore e un marchese. L’azione è infatti unicamente dialogo.

Un marchese chiama a palazzo un attore perché vuole che interpreti un’opera teatrale, da lui scritta, sulla vita di Socrate. Ma è necessario che l’attore pervenga a un’interpretazione coinvolgente e intensa, che non faccia solo vedere ma che faccia ‘sentire’ il dramma di Socrate condannato a morte. Il marchese intende depurare il teatro dall’esperienza artistica di tradizione e restituirlo alla verità.

Sirera allestisce teatralmente una querelle settecentesca. E in ciò è straordinario: nella costruzione scenica di una delle tante controversie dell’epoca che dibattevano fra teoria ed estetica teatrale, e lo facevano nei salotti, terreno di coltura delle dispute. Che cosa è vero e che cosa è finto sulla scena? Cosa il teatro rappresenta della vita e cosa no? Il dilemma è tutto qui e si articola nel dialogo tagliente tra i due personaggi. Ma da un certo momento in poi il gioco è sempre più cinico e la condanna di Socrate risulta, di fatto, soltanto un pretesto.

Il testo di Sirera, già direttore del Teatro Principal di Valencia e drammaturgo spagnolo, fu scritto nel 1978, a soli tre anni dalla morte del dittatore Francisco Franco, ed ambientato nella Francia 1784, a pochi anni dall’avvento della Rivoluzione di Luglio; un parallelismo che lo stesso autore tiene a sottolineare, perchè la rappresentazione del conflitto delle idee è sempre lo strumento più utile per elaborare il presente e il futuro, a partire dalla scrittura di un’opera e dall’efficacia della messa in scena, resa dagli interpreti dell’azione drammatica. Il testo, rappresentato in tutta Europa, ha avuto già grande riscontro a livello internazionale, come ben testimoniano le traduzioni in una decina di lingue, che ne fanno un piccolo classico della produzione iberica contemporanea.

Prossimo appuntamento della stagione teatrale saranno: sabato 19 febbraio ore 21 Giulia Di Quilio in UN PASSATO SENZA VELI Le Grandi Dive del Burlesque, un One-Woman Show in piena regola per raccontare la Golden Age dell’Arte più femminile che esista: il Burlesque. Tra performance e monologhi, Giulia Di Quilio/Vesper Julie – attrice e star riconosciuta della scena burlesque italiana – rievoca un universo colorato e sensuale, sfuggente e affascinante, ma anche di censure, scandali, dimenticanze e grandi rinascite.

È inoltre avviato da ottobre il Centro di Formazione e Ricerca dell’Attore diretto da Salvatore Della Villa, che propone 3 corsi, adulti – bambini e ragazzi – dizione. L’obiettivo è quello di formare giovani Attori che sappiano stare sul palcoscenico, con presenza, che si sappiano muovere, saper usare la voce, parlare bene, ricercare la propria poetica e trovare nell’arte della recitazione e del Teatro, la lo loro necessità artistica. E per coloro che hanno meno velleità e curiosità vivere armonicamente e con gioco, la loro passione. Un team di insegnanti seguirà gli allievi in lezioni teorico-pratiche che porteranno all’allestimento dell’esercitazione scenica finale.

PORTA ORE 17.30-SIPARIO 18.00 domenica

PORTA ORE 20.30-SIPARIO 21.00 lunedì e martedì

Costi Biglietti

Platea I settore €14 intero – €12 ridotto

Platea II settore €10 intero – €8 ridotto

Galleria €6

I biglietti ridotti saranno concessi esclusivamente agli under 30 e over 65.

Info e Prenotazioni:

Prenotazione telefonica obbligatoria al 327.9860420, anche con WhatsApp.

I biglietti potranno essere acquistati presso il botteghino del teatro prima di ogni spettacolo. Gli spettatori sono invitati a raggiungere il teatro almeno mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Accesso consentito solo con Green Pass Rafforzato e Mascherina Ffp2 in sala

IL VELENO DEL TEATRO

di Rodolf Sirera

con Salvatore Della Villa e Alfredo Traversa

traduzione Daniela Aronica

musiche Gianluigi Antonaci

costumi Simona De Castro Vize Ruffo

creazioni di scena Daniele Dell’Angelo Custode

foto di scena Luciano Greco

regia Tommaso Massimo Rotella