A Galatone il 9 aprile “Re Liar – L’uomo con la corona”

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Al Teatro Comunale la riscrittura moderna del Re Lear di William Shakespeare di Ana’-Thema Teatro e Teatro della Corte, con Luca Ferri, Luca Marchioro, Massimiliano Kodrič e Alberto Fornasati per la regia di Luca Ferri

GALATONE – Continua la quarta stagione di teatro e musica del Teatro Comunale di Galatone “Teatri dell’Agire”. In scena presso il Teatro Comunale di Galatone, sabato 9 aprile alle ore 21, con “Re Liar – L’uomo con la corona”, una riscrittura moderna del Re Lear di William Shakespeare di Ana’-Thema Teatro e Teatro della Corte, con Luca Ferri, Luca Marchioro, Massimiliano Kodrič e Alberto Fornasati.

La stagione teatrale è curata dal direttore artistico Salvatore Della Villa in sinergia con il Comune di Galatone, e si avvale, per il terzo anno, della collaborazione del Teatro Pubblico Pugliese e del sostegno della Regione Puglia grazie al Programma Straordinario 2020 in materia di Cultura e Spettacolo.

Il Re Liar si svolge inte­ramente in una stanza di manicomio dove coesistono in bilico il senso della fol­lia e della ragione. La riscrittura e la contaminazione del testo shakespeariano partono già dal titolo che diventa Liar e non Lear… Re bugiardo quindi! Una riscrittura drammaturgica che si la­scia nutrire dal testo originale, cre­ando atmosfere sospese che si alternano tra il dramma e il thriller psicologico dove i pazienti sono sottoposti ad una terapia sperimentale per guarire dal­la loro follia, guidati da un medico e un infermiere.

Il sipario si apre sul­la storia di un uomo, un attore che si trova imprigionato nel suo ultimo ruolo al punto da sentirsi posseduto da esso e dal quale non riesce a separarsi ne­anche nella vita reale. Uno spettacolo che colpisce lo spettatore con giochi psicologici e un colpo di scena, tanto da porre un punto interrogativo sulla trama stessa, la quale si appresta a diverse interpretazioni. Lo spettatore è accompagnato ad entrare nei meandri dell’inconscio del protagonista analiz­zando perfettamente la sua mente folle e le cause di tale pazzia.

Il protagonista usa la follia per negare a se stesso tutti i peccati fatti e traumi subiti dalla vita, inscenando nella sua contorta mente uno spettacolo nello spettacolo che lo vede vittima di tutto e tutti, costantemente in bilico tra l’attore e il personaggio.

La scenografia riporta alla stanza d’ospedale psichiatrico, con letti e tavoli di ferro, grandi pareti bianche e un pavimento bianco e nero, a ricordare quell’infinita partita a scacchi che giochiamo ogni istante per mantenere l’equilibrio. Il tempo scorre attraverso i dialoghi tra colui che chiede e colui che racconta diventando il preambolo per approfondire un mondo tanto surreale quanto estremamente vero, dove appaiono i fantasmi dei personaggi della storia. Sul filo sottile della ragione e della pazzia un paziente psichiatrico racconta, all’apice della sua terapia, il suo essere Re Lear. Esprime la sua realtà che appare agli occhi di tutti una lucida finzione ma che col passare del tempo riesce ad instillare il dubbio della ragione. Un giovane monarca anziano o solo un uomo che crede di essere un re? Un regno distrutto o solo una famiglia persa per un amore violento? In definitiva, questo Re Liar, consente al pubblico di testare i limiti della resistenza di fronte alla follia e all’assenza di significato, ponendo il dubbio su ciò che è reale e ciò che è finzione.

Una riscrittura drammaturgica che contamina il testo originale pur restando fedele a Shakespeare nella sua forma più profonda. Un’antica storia di un re e delle sue tre figlie che è diventata una delle storie più potenti della letteratura occidentale. Sia un intimo dramma familiare che un esplosivo commento politico. In questo spettacolo, Ferri esplora con forza devastante le questioni più basilari

dell’esistenza umana: amore e dovere; amicizia e tradimento; leadership e lealtà; destino e la schiacciante inevitabilità di una vita prossima alla fine. Un giovane monarca anziano o solo un uomo che crede di essere un re? Un regno distrutto o solo una famiglia persa per amore? La cecità della sanità mentale e la visione lucida di sciocchi e pazzi. Padri, figli e figlie, intrappolati nella tempesta della vita.

Prossimo appuntamento della stagione teatrale: domenica 24 aprile alle ore 18, ritorna in scena la compagnia Seven Cults con uno spettacolo ideato e diretto da Alessandro Benvenuti, Certi di esistere.

È inoltre avviato da ottobre il Centro di Formazione e Ricerca dell’Attore diretto da Salvatore Della Villa, che propone 3 corsi, adulti – bambini e ragazzi – dizione. L’obiettivo è quello di formare giovani Attori che sappiano stare sul palcoscenico, con presenza, che si sappiano muovere, saper usare la voce, parlare bene, ricercare la propria poetica e trovare nell’arte della recitazione e del Teatro, la lo loro necessità artistica. E per coloro che hanno meno velleità e curiosità vivere armonicamente e con gioco, la loro passione. Un team di insegnanti seguirà gli allievi in lezioni teorico-pratiche che porteranno all’allestimento dell’esercitazione scenica finale.

PORTA ORE 20.30-SIPARIO 21.00

Costi Biglietti

Platea I settore €14 intero – €12 ridotto

Platea II settore €10 intero – €8 ridotto

Galleria €6

I biglietti ridotti saranno concessi esclusivamente agli under 30 e over 65.

Info e Prenotazioni:

Prenotazione telefonica obbligatoria al 327.9860420, anche con WhatsApp.

I biglietti potranno essere acquistati presso il botteghino del teatro prima di ogni spettacolo. Gli spettatori sono invitati a raggiungere il teatro almeno mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Accesso consentito solo con Green Pass Rafforzato e Mascherina Ffp2 in sala