Amanda Sandrelli in ‘Lisistrata’ al Teatro Radar di Monopoli

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Lo spettacolo, una riscrittura della commedia di Aristofane va in scena il 19 e il 20 novembre e inaugura la Stagione 2022/23 del Teatro Radar

MONOPOLI – Amanda Sandrelli, protagonista dello spettacolo ‘Lisistrata’ del regista Ugo Chiti, inaugura la Stagione 2022.23 ‘Sconfinamenti’ del Teatro Radar di Monopoli. L’appuntamento con la riscrittura dell’amata commedia di Aristofane (produzione Arca Azzurra) è sabato 19 novembre alle ore 21 e domenica 20 novembre alle ore 18, per il primo degli 11 spettacoli che compongono la stagione teatrale serale curata da Teresa Ludovico per Teatri di Bari. In scena, oltre alla Sandrelli, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Lucianna De Falco, Gabriele Giaffreda ed Elisa Proietti.
Lisistrata imperversa da quasi 2500 anni sulla stupidità, l’arroganza, la vanità, la superficialità degli uomini. Lisistrata ci guarda dal lontano 411 a.c., anno del suo debutto nel teatro di Dioniso ai piedi dell’Acropoli di Atene e scuote la testa sconsolata di fronte alle tragedie, alle miserie, ai disastri provocati da quella stupidità, arroganza, vanità, superficialità. Nessuno meglio di Amanda Sandrelli – già apprezzata protagonista dello spettacolo ‘Mirandolina’ – poteva interpretare una figura femminile così forte e rivoluzionaria come Lisistrata.
Ugo Chiti con la sua geniale capacità di riscrittura in chiave moderna della vivace commedia di Aristofane crea una drammaturgia che pur rispettando i canoni dell’autore rispecchia l’attualità del momento, con linguaggio anche comico, brioso e contemporaneo.
Gli spettacoli della Stagione serale 2022.23 del Teatro Radar partono da un prezzo di 12 euro per la Galleria e di 22 euro per la Platea. I biglietti sono disponibili al botteghino del Teatro Radar di Monopoli (via Magenta 71) e online sul circuito Vivaticket.com.

SCHEDA ARTISTICA
Arca Azzurra
Lisistrata
da Aristofane
adattamento e regia Ugo Chiti
con Amanda Sandrelli,
Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Lucianna De Falco, Gabriele Giaffreda, Elisa Proietti

Lisistrata imperversa da quasi 2500 anni sulla stupidità, l’arroganza, la vanità, la superficialità degli uomini. Lisistrata ci guarda dal lontano 411 a.c., anno del suo debutto nel teatro di Dioniso ai piedi dell’Acropoli di Atene e scuote la testa sconsolata di fronte alle tragedie, alle miserie, ai disastri provocati da quella stupidità, arroganza, vanità, superficialità, che sono tutti sostantivi femminili, come la guerra che da questi viene immancabilmente generata, ma che sono immancabilmente attributi maschili. Lo fa attraverso un meccanismo teatrale modernissimo, una specie di farsa dove molto si ride, ma che in maniera paradossale e insieme umanissima ci fa scoprire senza falso pudore, tra sghignazzi e continui doppi sensi saporosissimi i meccanismi perversi dell’irragionevolezza umana. Lo fa additando senza ipocrisia, con un linguaggio diretto e divertentissimo, i vizi, le perversioni, il malcostume, la corruzione, le debolezze che ci portano da millenni a ritenere la violenza l’unico mezzo per risolvere i conflitti, per appianare le liti. Lo fa mettendo bene in chiaro che questo meccanismo opera sempre e a qualsiasi livello: che sia quello politico e territoriale, sia su ogni altro ambito della vita degli esseri umani, con l’unica conseguenza della sottomissione del più debole. Debole ovviamente solo in termini di forza fisica di risorse materiali da mettere in campo, e non certo di intelligenza, di cultura, di sensibilità. Arca Azzurra e Ugo Chiti, mettono in scena Lisistrata. Lo fanno rinnovando la loro più che trentennale collaborazione, simbiosi, sintonia, arricchendo il loro comune percorso attraverso gli ultimi decenni della scena teatrale italiana, con la forza, la misura, la dedizione, l’impegno che ha contraddistinto ogni loro spettacolo. Lo fanno grazie alla riscrittura del testo classico da parte di Ugo Chiti, alla sua capacità di intrepretare la classicità con occhio contemporaneo e insieme rispettoso dell’originale, con la sua lingua sapida, ricchissima che sembra fatta apposta per rendere l’originale nella sua interezza, reinterpretando quelle parti rese di difficile comprensione dal tanto tempo trascorso Lo fanno avendo trovato in Amanda Sandrelli una protagonista perfetta per la commedia di Aristofane, una compagna fidata, che nelle scorse due stagioni ha portato con l’Arca Azzurra la sua Mirandolina in giro per i teatri di tutta Italia, dalla Sicilia al Trentino.