LECCE – Nella serata di ieri, su segnalazione al 113, la volante interveniva per un incidente stradale avvenuto poco prima in viale Leopardi. Gli agenti accertavano che un 17enne di Cavallino era stato investito mentre transitava sulle strisce pedonali da un’auto che non si era neanche fermata a prestargli soccorso.
Venivano raccolte alcune testimonianze che permettevano di risalire a una FIAT Panda di colore rosso-amaranto. Si riusciva altresì ad avere qualche indicazione sulle iniziali della targa e, da un incrocio di dati, si aveva un elenco di possibili autori del reato; in particolare solo un veicolo presentava anche la caratteristica del colore ed era intestata a un uomo domiciliato a Surbo.
Nella tarda serata, la volante si recava presso il domicilio dell’ipotetico responsabile dell’incidente per verificare l’effettiva presenza in loco del mezzo su indicato. Dopo numerosi tentativi, alla fine gli agenti notavano presso l’indirizzo dell’uomo, il veicolo che, da un primo sommario controllo, risultava riportare alcuni danni alla parte anteriore destra del mezzo compatibili con l’impatto avvenuto.
Presi diretti contatti con il proprietario dell’auto, questi in un primo momento aveva dichiarato di non aver usato il veicolo, poi messo alle strette aveva detto di non essersi accorto di aver causato il sinistro, fino alla totale confessione delle proprie responsabilità.
Si rendeva necessario, alla luce della recente normativa sull’omicidio e lesioni stradali, sottoporre l’inquisito ad accertamenti medici, per verificare se fosse sotto l’effetto di alcool o sostanze psicotrope, che, tuttavia, davano esito negativo.
Visto che il ferito riportava lesioni non gravi, il 32enne veniva deferito per il reato di omissione di soccorso e lesioni stradali, con relativo ritiro della patente di guida e il veicolo sottoposto a sequestro.