Il 20 settembre prossimo, presso lo spazio laboratoriale di via Pignatelli 14, l’evento promosso dall’associazione Utò-Lo Spazio della Luce
LUCERA – Invenzioni visive capaci di unire il mondo umano a quello della natura. E’ l’arte dell’illustratrice giapponese Seiko Kawaguchi che il prossimo 20 settembre esporrà a Lucera, in provincia di Foggia, presso lo spazio laboratoriale di via Pignatelli 14, nella mostra dal titolo L’Essenza dell’En, che racchiude opere e dipinti della sua cinquantennale carriera. L’evento dal respiro orientale è ideato e promosso dall’associazione culturale, artistica, ambientale e scientifica Utò-Lo Spazio della Luce, in collaborazione con Poser by Giorgia Ferosi e Masseria nel Sole.
Classe 1954, Seiko Kawaguchi vive ed opera a Shirahama, la splendida “Spiaggia bianca” situata sulla costa meridionale della penisola di Kii in Giappone. Sul lembo dell’isola di Honshu, da oltre un ventennio Kawakuchi ha trasferito il proprio posto di lavoro, dando vita al suo marchio di prodotti Arte Seiko. Grafiche, illustrazioni digitali, come le creazioni che affondano le loro radici nell’anima di creatrice pubblicitaria, che hanno visto l’artista giapponese lavorare per un decennio a Tokyo per importanti società internazionali come Sony, Warner Bros e Rara Avis.
La mostra del 20 settembre (vernissage alle ore 19, fruizione sino alle ore 21) curata da Cleonice Di Muro, vicepresidente dell’associazione Utò-Lo Spazio della Luce, racchiude lo straordinario talento di Seiko Kawaguchi in un condensato della sua carriera artistica, che spazia dagli anni Novanta sino a i giorni nostri per tre decenni. Le sue opere fatte a mano, i dipinti, le litografie digitali, le sue creazioni realizzate per la compagnia di gas nazionale di Shirahama, con la quale Arte Seiko è popolare firma da un ventennio.
Il mondo creativo di Seiko Kawaguchi, come scrive Antonio Tudisco, “è racchiuso in animali fantastici (o umani animalizzati), che esprimono la raffinata fantasia nipponica dell’artista, mediata sensibilmente da influssi indiani e, di quando in quando, occidentali. La tecnica usata per dipingere è di origine pubblicitaria; un substrato cartaceo normalmente bianco ma a volte di tonalità diverse, che è sempre violato da colori acrilici, molto spesso scelti in tinte calde, combinazioni quanto mai felici ed ideali per esternare un’inesauribile fantasia fatta di strani esseri antropomorfi e di figure astratte riecheggianti, però, forme umane. Seiko Kawaguchi realizza anche opere tridimensionali con oggetti e materiali di uso domestico che, associati e modificati, raggiungono inusitate e simpatiche forme umane”.
Dal Giappone all’Italia, approdando a Lucera, la riconosciuta “Città d’arte”, che concorre con i Monti Dauni a “Capitale italiana della Cultura 2026”. Nello scenario storico del Palazzo gentilizio di via Pignatelli 14, il 20 settembre verranno esposti in mostra le opere più importanti di Seiko Kawaguchi, la quale ritorna in Italia, terra alla quale è legatissima, sia umanamente che professionalmente, come ci ricorda una delle sue mostre tenute a Firenze durante gli anni Novanta. Particolarmente forte è il rapporto con la città di Lucera, che viene rinnovato da questo evento targato Utò-Lo Spazio della Luce. “Quello che è strano e allo stesso meraviglioso, è il filo invisibile che collega le persone e gli eventi. In Giappone si chiama En e riporta al concetto spirituale di cerchio umano” dichiara alla vigilia della sua inedita mostra lucerina Seiko Kawaguchi.