Gli azzurri di Michele Bizzoca perdono anche lo scontro diretto, sempre più vicina la zona rossa
BISCEGLIE (BT) – Una stagione tribolata e un altro momento delicato da superare per la Florigel Andria. Dopo la meritata sconfitta sul campo del Neapolis, gli azzurri di Michele Bizzoca perdono anche lo scontro diretto con la Diaz Bisceglie sul parquet del “PalaDolmen” e rischiano di complicare ulteriormente il cammino verso l’agognata salvezza.
I padroni di casa allenati di Maurizio Di Pinto conducono con merito una gara strana con emozioni a sprazzi ma comunque combattuta come dimostra il punteggio, un 4-3 che rilancia le quotazioni salvezza del team biscegliese e affossa le poche certezze della compagine andriese costretta sempre a rincorrere.
CRONACA
Inizio soft e gara molto equilibrata. Al 15’ a sbloccare la gara è la Diaz con il centrale Tortora che su calcio di punizione infila Leone nell’angolino sinistro. La reazione andriese arriva al 25’ quando Rutigliani con una precisa conclusione dal limite ristabilisce la parità. Ma dopo appena sessanta secondi Albanese perde una sanguinosa palla sulla trequarti e Palermo con il piattone firma il nuovo vantaggio biscegliese prima del riposo.
Nella ripresa gli azzurri subiscono l’immediato 3-1 firmato da Caggianelli, ma hanno la forza di riprende il match. Prima De Feo accorcia le distanze con un perfetto inserimento e poi Somma pareggia i conti con un diagonale che non lascia scampo a Spadavecchia. Il massimo sforzo prodotto dal team andriese viene però vanificato dall’ennesima disattenzione difensiva che consente a Valente di siglare la rete del 4-3 che vale i tre punti per la compagine andriese. Nel finale infatti Ricco e compagni non hanno più la forza per rendersi pericolosi in area biancorossa e quindi di riacciuffare il match.
Seconda sconfitta consecutiva per la Florigel Andria che vede sempre più vicina la zona rossa e sabato prossimo tra le mura amiche del “Palasport” arriva un osso duro come il Futsal Brindisi, compagine in piena lotta per un posto nei play-off.