BARI – Nell’ambito della stagione teatrale 2023/24 “Altri Mondi” del Comune di Bari, organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, Familie Flöz, compagnia tedesca emblema del teatro di figura contemporaneo, torna sul palcoscenico del teatro comunale Piccinni da giovedì 7 a domenica 10 marzo (7 marzo ore 19.30; 8 e 9 marzo ore 21.00; 10 marzo ore 18.00) con la sua ultima produzione dal titolo Hokuspokus.
In concomitanza con Hokuspokus sono stati organizzati anche degli incontri. In particolare, venerdì 8 marzo (ore 10.00) è in programma un appuntamento online con lo scenografo Felix Nolze nell’ambito del progetto “Dal Palcoscenico alla Platea. Un’esperienza con la prosa contemporanea”. L’incontro è riservato agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bari.
In occasione della replica di domenica 10 marzo, a Palazzo di Città è previsto invece l’appuntamento “Su la maschera” inserito nel laboratorio “Portami con te!” a cura di Spine Book Store, con la manipolante partecipazione di Antonia D’Amore. Mentre i genitori saranno a teatro, i loro bambini (età dai 5 ai 10 anni) saranno impegnati in un laboratorio in sala Massari: necessaria la prenotazione in modo da attivare laboratori composti da un minimo di 10 partecipanti a un massimo di 20. Punto di incontro per i bambini alle ore 17.30, all’ingresso di Palazzo di Città.
Prenotazione qui: https://forms.gle/dGLwHUuK3PdtquAZ6
HOKUSPOKUS
Familie Flöz
un’opera di Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Mats Süthoff, Michael Vogel
con Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Mats Süthoff, Michael Vogel
costumi Mascha Schubert
set design Felix Nolze (rotespferd)
musica VaskoDamjanov, Sarai O’Gara, Benjamin Reber
illustrazioni Cosimo Miorelli
assistente, creazione maschere Lei-Lei Bavoil
assistente di regia Katrin Kats
assistente costumi Marion Czyzykowski
luci, Video Reinhard Hubert
sound design Vasko Damjanov
regia, maschere HAJO SCHÜLER
All’inizio di questo progetto c’era il concetto di “creazione” e le tante storie “dell’inizio del tutto” che le persone si raccontano da sempre. A questo si è aggiunta la semplice domanda: come potrebbe essere una serata teatrale che inizia con l’inizio del tutto? E soprattutto: come finisce? Ma torniamo all’inizio. Le tenebre sono diventate luce, il soffio divino è stato inspirato e i primi amanti si trovano nel giardino paradisiaco. Osano muovere i primi passi insieme come coppia, cercano riparo dalla natura e, grazie a Dio, trovano un appartamento a prezzi accessibili. Il destino trascina presto la giovane coppia sulle montagne russe della vita. Con ogni figlio, le forze centrifughe crescono e minacciano di distruggere la famiglia.
Familie Flöz amplia la sua cassetta degli attrezzi per questo spettacolo e, oltre alle note figure in maschera, mostra anche gli attori dietro di esse. Suonando musica, cantando, filmando, parlando o facendo rumori, l’ensemble crea il mondo delle maschere davanti agli occhi del pubblico. Si alternano nel prestare i loro corpi alle figure e nel prendere in mano il loro destino. Creatore e creazione si incontrano finché la storia non si racconta da sola.
Il titolo Hokuspokus gioca con la presunta origine della parola, una corruzione popolare del latino “Hoc est enim corpus meum” – “Questo è il mio corpo”. Oppure si tratta solo di un gioco di prestigio. Hokuspokus ci parla del teatro come di una scatola delle meraviglie che visitiamo per celebrare il gioco della menzogna e della verità.
“In Hokuspokus tutto è finto, ma niente è falso. Niente è più reale di queste maschere. Familie Flöz dà vita a un’illusione metateatrale che è poetica e innovativa, atavica ed esperienziale, fisica e magica allo stesso tempo. Un inno al trasformismo, una celebrazione della musica, del colore e del costume. Uno spettacolo che merita la standing ovation del pubblico”. (F. Chiaro – Persinsala)