Nell’Auditorium Vallisa la rassegna della Compagnia Diaghilev propone un trittico di letture sceniche di Paolo Panaro dedicate al grande romanzo russo di Dostoevskij («Il sosia»), Gončarov («Oblomov») e Tolstoj («La morte di Ivan Il’ič)
BARI – Per la rassegna «Incroci» promossa dalla Compagnia Diaghilev nell’auditorium Vallisa di Bari, Paolo Panaro interpreta pagine di Dostoevskij, Gončarov e Tolstoi in tre diverse letture sceniche dal 20 al 22 maggio e costruisce attraverso il grande romanzo un’affascinante e coinvolgente percorso nella letteratura russa dell’Ottocento, tra il senso della vita e il senso della morte.
Il trittico si apre lunedì 20 maggio (ore 21) con «Il sosia» di Fëdor Dostoevskij e il suo protagonista, l’inquieto, contorto e maniacale Goljadkin, uomo che vede nemici ovunque. Ma non può esserci maggior nemico che il doppio di se stesso. Quando poi questo sosia, perfido e cinico, comincia a invadere ogni suo spazio vitale e ad assumere un posto in società, il crollo psicologico del protagonista è tragicamente inevitabile.
Per cui non sarà mai possibile stabilire esattamente se la presenza di «un altro se stesso» sia un fenomeno di sdoppiamento di personalità o sia una situazione paradossalmente reale, poiché la follia è sempre dietro l’angolo ad attenderci.
La seconda lettura scenica è in programma martedì 21 maggio (ore 21) con «Oblomov», romanzo nel quale Ivan Gončarov racconta la storia di un uomo arrendevole e buono, totalmente passivo di fronte all’aggressività della vita. Anni prima, Oblomov è giunto a Pietroburgo per studiare. All’inizio sembra disponibile a lasciarsi coinvolgere dallo spirito della gioventù, ma ben presto si rifugia nel suo letto. Ma grazie all’amico Stoltz, che lo ridesta dal torpore, Oblomov torna a frequentare il mondo. Preso da un nuovo entusiasmo, conosce la giovane Olga, di cui si innamora perdutamente. Ma proprio quando sembra essere diventato un’altra persona, Oblomov assiste impotente al matrimonio tra Olga e Stolz per richiudersi definitivamente nel suo tiepido guscio.
Il progetto russo si chiuderà mercoledì 22 maggio (ore 21) con «La morte di Ivan Il’ič» di Lev Tolstoj, storia di un uomo dalla vita piuttosto mediocre che, dopo un piccolo e insignificante incidente casalingo, scopre di essere gravemente ammalato. A quel punto comincia a essere insofferente verso il chiassoso mondo della gente sana. Ma nessuno gli presta ascolto, tranne un giovane servo che si prende cura di lui. La malattia e la morte diventano, negli ultimi giorni della sua vita, una presenza costante, degli interlocutori affidabili, delle potenze che gli svelano una nuova e diversa realtà, visto che la menzogna ha dominato la sua intera esistenza, nella vita familiare come nel lavoro. E mentre la sua scala di valori va in pezzi, arriva finalmente la luce.
I biglietti, al costo di 10 euro (posto unico), sono acquistabili online sul circuito Vivaticket oppure al botteghino prenotando al numero 333.1260425.