In vista della COP29 sul cambiamento climatico, il 10 novembre 2024, FAI–Fondo per l’Ambiente Italiano organizza una visita speciale in cui si imparerà a leggere il significato paleoclimatico di rocce e fossili con il geologo Paolo Sansò
LECCE – In vista dell’annuale conferenza ONU sul cambiamento climatico (COP29), che si terrà a Baku in Azerbaijan dall’11 al 22 novembre 2024 e che vedrà i capi di Stato di 197 Paesi impegnati a prendere accordi per arrestare e mitigare il riscaldamento globale, il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS consolida la campagna #FAIperilclima – lanciata in concomitanza con la Cop26 nel 2021 – con un programma di iniziative volte a diffondere conoscenza sul tema del cambiamento climatico a partire dal lavoro che la Fondazione stessa porta avanti nei suoi Beni, dove la crisi ambientale si tocca con mano.
Alla luce dell’evidente crisi climatica che stiamo vivendo, abbiamo oggi la responsabilità di conoscere quello che sta accadendo per individuare le azioni più efficaci da intraprendere e le modalità di intervento necessarie per affrontare questa sfida globale: serve capire quali sono le soluzioni per mitigare e ridurre le nostre emissioni di gas climalteranti e quali le strategie per adattarci, affinché gli effetti sempre più drammatici del riscaldamento globale non mettano a repentaglio la nostra vita e quella delle altre specie, né precludano alle generazioni future di vivere su un Pianeta prospero e sano. Proprio in conformità con una delle sue missioni, ovvero la diffusione della conoscenza, la Fondazione attraverso la campagna #FAIperilclima vuole sensibilizzare e promuovere consapevolezza su alcuni dei numerosi temi connessi alla crisi climatica.
Nei due primi fine settimana di novembre – del 2-3 e del 9-10 novembre 2024 -, che precedono l’apertura della 29° Conferenza delle Parti sul Clima, il FAI organizza visite speciali all’interno dei suoi Beni con l’intervento di climatologi, geologi, botanici, zoologi, pedologi, agronomi e altri esperti che condivideranno con il pubblico la loro conoscenza calandola nei contesti territoriali. I partecipanti saranno invitati a osservare e toccare con mano gli effetti concreti del cambiamento climatico, proprio negli ambienti di cui il FAI si prende cura, scoprendo buone pratiche e strategie di adattamento e mitigazione che ognuno di noi può e deve adottare .
Domenica 10 novembre, ore 10.30, all’Abbazia di Santa Maria di Cerrate a Lecce, si terrà una visita speciale dal titolo Rocce salentine, custodi e oracoli del clima della Terra in cui si imparerà a leggere l’importante significato paleoclimatico di rocce e fossili in compagnia del geologo Paolo Sansò.
Il professore, docente di Geografia fisica e Geomorfologia dell’Università del Salento, guiderà i partecipanti in un viaggio a ritroso nel tempo attraverso la lettura delle “tracce” ancora oggi visibili nelle rocce del Salento. Durante l’incontro si prenderà visione di alcune di queste testimonianze, come rocce e fossili, di importante significato paleoclimatico. L’appuntamento sarà l’occasione per discutere della crisi climatica in corso, per conoscere le sfide che ci attendono e riflettere sui diritti delle generazioni future. Al termine dell’attività, sarà possibile visitare il Bene e gustare il cestino tipico salentino fornito da Antichi sapori (su prenotazione, entro due giorni prima dell’evento).
Informazioni sulle visite speciali e sulle altre iniziative previste nella campagna su www.faiperilclima.it